Grazie

Roberto Roberti scrive in risposta ad alcuni commenti apparsi in coda questo post. Pubblichiamo la lettera che è in realtà idealmente rivolta a tutti i lettori di questo blog.

Ciao Ragazzi!
Grazie per le vostre risposte. E’ fantastico tutto questo, sono davvero commosso. Da tanto tempo non ricevevo parole di ammirazione e gratitudine. Grazie a voi mi sento davvero qualcuno. Mi fate sentire vivo come non mai.
Sono felice di comunicarvi che presto su questo sito sarà pubblicato il mio mini libro. Un pezzo della mia vita, forse il più importante.
Tutto questo lo devo a chi ha pensato a me. Non ci sarei riuscito da solo. Se penso a questa ennesima parentesi, umiliato, sconfitto dove mi ritrovo, in un posto che non mi appartiene più.
Oggi sono ritornato quello di sempre: il guerriero ottimista e fiducioso di portare a termine la sua missione. Per il momento, però, mi godo una nuova emozione. La vostra.

Leda: hai ragione: scoprire nuovi mondi, come Cristoforo Colombo, continuando a viaggiare.
Flavio: in carcere non si diventa quello che non si è. Ma questo dipende da chi ha capito di aver sbagliato e vuole riscattarsi in positivo.
Ciao Lopez: mi chiedi il perché sono in carcere e che fine ha fatto la mia ex. Bé, io mi trovo qui perché non ho saputo apprezzare ciò che qualcuno e qualcosa hanno voluto regalarmi: la libertà. Non voglio dare la colpa alla società e alla mia terribile infanzia e adolescenza. Ho fatto una scelta tanti anni fa, consapevole di volermi realizzare, ma sono ricaduto in quel vortice chiamato: irresponsabilità. Alla fine, c’è solo un posto che ti aiuta a meditare e dare la svolta, una volta per tutte.
Ciao ragazzi, mi avete riempito il cuore.

Da Dobermann: il sorriso è ritornato perché comunque io sono così, vivo con le mie gioie e dolori, ma con qualche anno in più. Quel guerriero che è in me è ferito, ma non è morto. Come si dice: un uomo non è morto finché non è sepolto.

Comments 12

  1. ciao roberto! sai, è stata davvero una bella sorpresa aprire il sito stamattina e trovare le tue parole! grazie a te! grazie perchè dai un senso ai miei 20 anni ( ops!23) e perchè parlando con te e con i tuoi compagni, la nostra vita non può che migliorare.. un salutissimo! a presto, elisa

    ps: non vedo l’ora di poter leggere il tuo mini libro!

  2. caro Roberto,
    Sono davvero contenta di pter conoscere la tua storia. la leggerò con attenzione e son certa che potrà aiutarmi e aiutare altri a riflettere sulla problematica dell’affetività, ambito essenziale di ogni persona.
    A presto allora, e…
    GRAZIE GRAZIE GRAZIE
    ciao
    pina

  3. In tutta sinciertà, non sono sicura che il carcere sia il solo posto “che ti aiuta a meditare e dare la svolta, una volta per tutte”.
    Ci sono tanti altri modi meno costrittivi e distruttivi. E’ nobile ed intelligente però che tu sia riuscito a vedere questa possibilità per riscattarsi.

    A presto.

  4. Ottima idea.
    Davvero.
    Mi congratulo.

    Mi chiedo se il vostro progetto ha già raggiunto le carceri della mia città: Napoli.

    Sono caporedattore di un giornale online (www.alternapoli.com) che sarebbe senz’altro orgoglioso di poter trattare la cosa, eventualmente.

    Ancora complimenti.
    E auguri.

  5. Ciao, poko fa ho ricevuto un kommento nel mio blog da Simone ke mi avvertiva della Vostra iniziativa e ne sn davvero entusiasta..è una grande opportunità specialmente x noi ke vi leggiamo, nn può ke aiutarci a kapire, riflettere, krescere e konoscere un’altra realtà.
    Se nn vi dispiace vorrei linkarmi nel mio blog kosì ke da dare la possibilità ad altre xsone di parteciparne.

    ((())) Un abbraccio fortissimo!!!!!

  6. ciao a tutti sono angelo mi occupo del torino bloggers’ corner, ho avuto segnalazione del vostro blog è un progetto che mi interessa davvero tanto! vi ho già segnalati sul tbc, se avete un banner x scambio di link.. un saluto. angelo

  7. racconta Roberto, racconta…
    E intanto creiamo il presente che è la nostra grande fatica, la vera nostra avventura cui ogni giorno diamo liberamente forma, come dei grandi artisti.
    Il viaggio di ciascuno di noi è iniziato lontano, per un tratto è passato, è nostro come un salvadanaio aperto solo per noi e per i nostri amici, lo scriviamo come un appunto di viaggio, come i grandi navigatori, viaggiatori, Colombo, Goethe.
    Dall’esterno il salvadanaio è visibile nella forma, ma quello che contiene lo sappiamo solo noi e quelli cui apriamo il nostro cuore.
    Il passato non sono tutto il nostro essere, sono le nostre radici, come un albero le affondiamo nella terra finché può nutrirci, poi anche le radici cambiano direzione, cercano altri spazi, altra linfa, anche nella memoria.
    Goethe disegnava quello che vedeva e quello che ricordava nel leggendario moleskine, un taccuino con elastico, non se ne separava mai. In questo modo ci lasciato grandi doni.
    Goethe nelle sue ricerche scientifiche… un giorno scoprì che nella foglia di un albero c’è il disegno, l’immagine dell’albero stesso…
    Ed io penso che è l’immagine presente e passata dell’albero. Anche l’albero cambia, più lentamente di noi, ma cambia e sulla foglia non appare l’immagine dell’albero futuro, quella l’albero la costruisce ogni giorno, come noi. Ciao Roberto.

  8. Ciao Roberto,
    l’idea del mini libro è splendida! Si può anche progettare una storia con più autori, così si superano i tradizionali confini dentro/fuori, interno/esterno, vero/inventato, reale/fantastico. Che cosa ne pensi? Grazie per aver creato un ponte!
    Milva

  9. ciao sono gregorio, stavo navigando per capire se è possibile comunicare con qualcuno che vive la realtà di carcerato quando ho trovato il vostro sito!

    ho una richiesta forse particolare ma la formulo ugualmente, chissa che non ci sia qualcuno disposto a darmi una dritta!!

    sono grafico di professione e qualche giorno fa mi è stato chiesto di pensare alla grafica di un opuscolo sul rispetto della salute in carcere (cosa fare e con chi parlare se ho problemi sia fisici che mentali in carcere).
    allora guardando la versione precedente dell’opuscolo (tantissimo testo e qualche vignetta assolutamente descrittiva. es: quando si parla di medicamenti, la boccettina con la croce.) cercavo un concetto grafico più intelligente e pensavo al momento in cui qualcuno avrebbe dovuto leggere tutte quelle informazioni; probabilmente nel momento difficilissimo della sua incarcerazione!
    cercavo delle immagini da accostare ai temi trattati ma che contrastino, a livello di sensazione, le paure, le angoscie i problemi che vive una persona in momenti così difficili.
    …..

    chissà se qualcuno di voi ha voglia di darmi un consiglio o di raccontarmi qualcosa che può essermi utile!

    beh, comunque sia complimenti per il vostro progetto! un abbraccio. greg.

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