Ancora sul perdono

Ciao, sono Giancarlo (sì proprio io) è un po’ che non ci sentiamo, a dire il vero non per colpa mia; io tutte le settimane ho continuato a scrivere ma per alcune circostanze negative non sono riuscito a far diffondere in rete i miei scritti quindi ora cerco di riassumere tutto ciò che avevo scritto.
Comincio col rispondere a Giò. Quando ho parlato di perdono sicuramente non ho parlato per averlo da qualcuno ma l’ho fatto per riuscire a perdonarmi, perché se non si perdona se stessi non si può certo perdonare gli altri, perché, parliamo chiaro, tutti abbiamo qualcosa da perdonarci e da perdonare e di conseguenza non possiamo avere la presunzione di dire questo lo perdono questo no.
Scusa la franchezza ma era una precisazione dovuta. Purtroppo a volte ci erigiamo a giudici troppo facilmente perché ora si ha la brutta abitudine di non pensare da soli ma ci facciamo condizionare da ciò che leggiamo o vediamo in TV.
Vi lascio con un affettuoso abbraccio. A presto.
Giancarlo

Comments 4

  1. Giancarlo, finalmente giunge la tua risposta al mio intervento un po’ polemico dell’altra volta, sul perdono.
    Non lascio passare altro tempo e ti “rilancio la palla”.
    Da un lato c’è il perdono che si desidera da altri e che si cerca anche in se stessi. Dall’altra parte però – per me per lo meno, per la mia “concezione di vita” – c’è la possibilità di non potere o riuscire a perdonare gli altri e se stessi, perchè non si riesce e basta. Chi deve perdonare se stesso ha davanti a sé una strada lunga e travagliata, una “lotta” interna, ma l’esito dipende solo da se stessi. Chi chiede invece il perdono di altri, secondo me, deve tenere presente che lo potrà ottenere così come potrà non ottenerlo. Il perdono non è scontato né dovuto. Solo questo.
    Dici che secondo te non possiamo avere la presunzione di decidere chi perdonare e chi no. Non è presunzione, secondo me, quella. E’ la normalità: c’è chi riesce a perdonare e chi non ci riesce, poi dipende dalle situazioni. Sono forse più “cattive” di altri le persone che non riescono a perdonare? Secondo me no. Non è lì che sta la cattiveria, eventuale, delle persone.
    (Sono stata di nuovo polemica, è più forte di me…!)
    Che cosa mi rispondi?

  2. Per Gio.
    Sono Giancarlo, l’autore del post.
    So che mi hai ripassato la palla, però la polemica così non è bello farla. Fossimo a tu per tu sarebbe diverso, ma in fondo poi so che la polemica non porta a niente, e io ora ho bisogno di costruire qualcosa da portarmi fuori come esperienza. Di conseguenza è stato bello, ma no grazie.
    Comunque se mi scrivi sarò molto felice di risponderti come ho fatto ora.
    Un affettuoso abbraccio.
    Giancarlo

  3. E’ tutto bellissimo ciò ke fate ma nn dobbiamo dimenticarci ke nn esite solo Prometeo con tutte le sue agevolazioni:teatro,concerti vari,festicciole private,ospiti illustri o meno.Personalmente ho conosciuto due ragazzi ke stvano a Prometeo è sembravano veramente cambiati…….sembravano oggi sono tutti e due a Porta Nuova,io sono stato li per due settimane per dei lavori “faccio impianti telefonici”dentro sembravano…….va bhè nn voglio polemizzare ma tenevo a dire soprattutto agi educatori di guardare oltre xkè c’è molta gente che potrebbe fare tante belle cose solo ke molto spesso nn riescono ad uscire nel gruppo dunque rimarranno sempre nella misckia.Soli nn si và da nessuna parte.Nelle sezioni ordinarie c’è veramente miseria è diperazione è molti nn riescono ad effettuare un solo colloquio con educatori,volontari ecc. atro ke celle singole.Somo un ex detenuto fuori da un’anno è credetemi ke lì dentro c’è tanntissima ipocrisia da parte dei detenuti ke apparentemente si vogliono bene ma in fondo……Dunque nn mi venissero a raccontare che lì dentro è tutta una famiglia…………Ma ke famiglia e se nn si conosce qualcuno si è veramente soli.
    Comunque complimenti x l’iniziativa,ma spendete qualche soldino in più per tutti.
    Un’enorme saluto alla Dott.ssa Sivia Boraso.
    “L’Ispettore Carta era veramente un grande”

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