Diciannovesima puntata. Leggi le altre puntate.
Le lasciai l’auto, era il regalo che mi chiese. Dissi: mi raccomando fai attenzione, e qualsiasi cosa ti faccia quel tipo telefonami subito, io arriverò sempre per te.
Roby, intanto, allo sbaraglio, cercò di trovare lavoro per poi affittare una casetta che un giorno avrebbe potuto offrire alla sua unica ed inseparabile Any.
Ma tutto gli veniva lontano, non riusciva a stabilirsi in quella società dura, dove veramente non c’è spazio per persone come lui, sfatte da una vita sbandata e senza appoggi affettivi. Come la famiglia, ancora contro di lui.
Un giorno ricevette la telefonata di Any, che diceva: Roby, mi ha picchiata, è qui fuori, dagli una lezione. Roby era in un bar. Ascoltando quella telefonata, disse: vieni qui, ti aspetto, parliamo e poi agiremo di conseguenza.
Any entrò nel bar sola. Le passai una birra e le regalai cinquanta euro, di un colpo fatto all’alba che mi aveva fruttato quattrocento euro. Ci sedemmo al tavolino, mi raccontò di quello che aveva subito e mi levò dalla tasca un coltello portachiavi.
Uscì dal bar. Roby, spaventato da quello che sarebbe potuto accadere, sapendo che l’uomo era fuori in attesa, uscì con lei. Si diresse verso l’uomo e arrivò a spaventarlo dicendo: come hai potuto alzargli le mani!
Roby si tolse il giubbotto consegnandolo ad Any, ma quest’ultima si rifiutò di prenderlo. Lo appoggiai sulla macchina e andai addosso all’uomo.
Successe l’incredibile. Nella colluttazione vidi e sentii Any dirmi di lasciarlo stare e scagliarsi contro di me. Rimasi di merda. Imponente nel massacrare l’uomo che non sapeva neppure picchiare.
Any mi graffiò in viso. Si dileguarono, lasciandomi solo come una vittima aggredita, ma con la differenza che l’aggressione era di Any. Incredibile, mi dissi.
Comments 2
Forse è proprio così…anzi, è proprio così…se a farti del male sono le persone a cui tieni di più, di cui ti fidi, a cui dai tutto te stesso…allora lì sì che ti senti ferito, tradito…ti chiedi come sia possibile, perchè…
In quel momento poteva arrivare anche un pugno sferrato con immensa forza dalla persona avversaria, ma avrebbe sempre fatto meno male delle parole o dei gesti della persona a cui ci si concede anche con l’anima.
Doberman… una lunga storia che gira attorno a una ragazza, ma ogni tanto da una battuta, da un commento, da una espressione sorpresa emergi tu, anche una certa leggerezza. Ecco vorrei sottolineare questi aspetti che sembrano secondari del tuo racconto ed invece secondo me sono importanti. Ciao, Leda