Non lasciateci

Voglio precisare che il teatro della vita sicuramente è ben diverso, ma ci è stata data la possibilità di interpretare uno spettacolo notevole. Quindi grazie a Claudio, Elisabetta, Franco e a tutti gli altri esterni, Cristina, Federica, Angela, Giorgia, Giada, Emanuela, Erica e tutti.
Di carattere sono una persona molto timida, ho complessi per difetti personali, però sto imparando una nuova filosofia di vita. Come dice Mario Morgan, “l’unica maniera di superare una prova è affrontarla”. Questo è inevitabile.
Alla prima serata, quando per il prologo mi sono trovato alla famosa quarta porta, mi sentivo come si può sentire un chiodo quando viene conficcato in un’asse. Mi vergognavo ‘come un ladro’, però grazie agli incoraggiamenti da parte dei ragazzi esterni mi sciolsi e mi lasciai andare senza preoccuparmi di poter sbagliare. E’ andata bene… almeno così hanno detto tutti.
Il pubblico di tutte e sei le serate è stato altrettanto meraviglioso, ma vorrei essere certo di essere riuscito, assieme ai miei compagni, ad aver fatto arrivare il messaggio.
Purtroppo in carcere non ci sono persone ricche, ma bensì tanto bisognose. Così vorrei fare un altro appello all’opinione pubblica. Non lasciateci, abbiamo bisogno di voi. Noi della sesta sezione, con le nostre problematiche, grazie a una notevole organizzazione viviamo bene, ma le altre sezioni, le altre sezioni le dovrebbero vedere un po’ tutti. La disperazione totale.
Tornando alle persone che mi hanno circondato, non credevo esistessero, ma spero non sia stato un lavoro da buoni attori. All’ultima serata tutti o quasi abbiamo pianto, e francamente non so se di felicità o di tristezza.
Spero di poter avere una risposta, anche in quanto non mi sembra bello poter far crescere amicizia solo per quanto riguardava lo spettacolo, ma piuttosto andare avanti e lavorare ancora assieme. Ringrazio Cristina per il suo libro, l’Inferno della Divina Commedia.
Ho citato solo le donne, ma vorrei salutare anche i maschi, che non sono stati da meno per bravura, delicatezza e accorgimenti nei nostri riguardi. Enrico, e Francesco, e tutti.
Grazie. Grazie a tutti.
Rodolfo

Comments 6

  1. Caro Rodolfo, ho iniziato a leggere il tuo post senza voler guardare la firma, ma quando sono arrivata alla citazione della Morgan non ho più avuto dubbi, non potevi che essere tu il timido ma dal cuore coraggioso (come hai superato la sfida del prologo dello spettacolo, lo dimostra). Sono felice che il libro ti piaccia e per quanto riguarda Dante sappi che mi sono rimessa anch’io a rileggere il canto di Ulisse…chi lo sa, potremmo essere i promotori di uno studio sull’intera opera!
    Non credo che quello che si è vissuto insieme sia stato finto, “lavoro da buoni attori” come temi possa essere stato; basta leggere tutti i post che sono arrivati in questi giorni. Certamente per ognuno ci sarà stato un grado di coinvolgimento diverso, una diversa capacità di entrare in sintonia con l’altro e di mettersi in gioco difronte a una realtà difficile. Anch’io mi auspico si possa ancora lavorare insieme e, in qualche modo, lo stiamo già facendo perché questa nostra “conversazione” sta a dire che la corda non si è spezzata, anzi sono sicura che si arricchirà di diramazioni con le conversazioni di coloro che si uniranno a noi. Nam myoho renge kyo. Cristina.

  2. Purtroppo non sono venuta a vedere lo spettacolo, sebbene ne avessi tanta voglia… ma seguo il blog da quando è nato e sono entrata in carcere per vedere altri spettacoli negli anni scorsi. Quello che fate, di cui parlate e su cui scrivete è molto importante per voi che state “dentro” e per chi come me sta “fuori”, perchè è forse uno degli unici modi per capire meglio una realtà che viene “allontanata” dalla vita quotidiana da tanti pregiudizi e da ignoranza. Spero di rileggerti presto e mi auguro che il vostro messaggio abbia raggiunto il numero più grande di persone, che lo tramandino o lo comunichino ad altri ancora.
    Un abbraccio

  3. Ciao Rodolfo,
    mi ha fatto tenerezza leggere quello che hai scritto a proposito di come ti sei sentito mentre recitavi il prologo, capisco che non deve essere stato facile esibirsi davanti a tutte quelle persone, in particolare davanti ai detenuti. E’ da riconoscere che quello che hai fatto tu e gli altri ragazzi della sezione è stata una grande prova di coraggio: con tutta umiltà vi siete mostrati ad un pubblico che avrebbe potuto avere dei pregiudizi, ma voi siete andati oltre, in breve avete scelto di mettervi in gioco. Questo è stato sinceramente apprezzato, le lacrime nel salutarci erano vere credimi. Mi fa molto piacere vedere che nel blog ci sono nuovi scrittori, continuate a scrivere, fa bene a tutti!
    Un caro saluto!
    sara

  4. Ciao Rodolfo!Innanzi tutto volevo complimentarmi con voi per lo spettacolo.Sono stata presente all’ultima serata.Questa è stata la prima volta che sono entrata in carcere a vedere un vostro spettacolo e devo dire che sono rimasta sorpresa sia per la vostra bravura che per l’impegno che ci avete messo.Mi rendo conto che non deve essere stato facile mettersi in gioco ma fidati che ne è valsa la pena!Il messaggio è arrivato forte e chiaro e a me,personalmente,avete dato tanto!e penso che questa esperienza abbia fatto bene anche a tutti voi…vi ha aiutati a confrontarvi con un copione che spesso rispecchia la vita di tutti i giorni.I pregiudizi purtroppo ci sono ma voi state facendo di tutto per poter abbattere queste barriere che la nostra società ha innalzato.E soprattutto questa esperienza ha dato tanto anche a te,perchè,nonostante la tua timidezza,sei riuscito a lanciare un ‘grido d’aiuto’e a chiedere di non lasciarvi…io non lo farò!!!io non la taglio la corda!!!un bacione Jessica

  5. Ciao Rodolfo, leggo con piacere le tue riflessioni, e rispondo altrettanto volentieri all’appello che fai nel titolo. Se i miei scritti qui su questo blog possono essere di stimolo in qualche modo..
    Mi rendo conto, ci è stato ripetuto più volte, che a voi di Prometeo sono concessi benefici che le altre sezioni non hanno. Avevo già intuito che stavamo vivendo il carcere in una modalità assai speciale.
    Ma proprio questo è importante; ho intuito nelle parole del direttore Buffa, e di tutti quelli che sono intervenuti, pubblico compreso, un intenso desiderio di evolvere i significati e le missioni del carcere. La scena di cui siete i protagonisti è molto più ampia dello spettacolo che abbiamo fatto insieme. Siete al centro di un processo di cambiamento e di evoluzione culturale-sociale e politica insieme, siete gli attori di un progetto speciale (mi piacerebbe dire pilota) che la casa circondariale di Torino sta portando avanti ormai da tempo. Non sono abbastanza dentro la cosa, probabilmente tu hai sicuramente più argomenti di me al riguardo. Ma da ciò che ho potuto sentire durante la settimana passata insieme ho capito che QUELLI DI PROMETEO sono rappresentanti di un momento significativo della storia delle Vallette. Credo che il modo più eloquente, in questo momento e con i nostri mezzi, per aiutare anche le altre sezioni sia quello di rispettare, convalidare e contribuire in ogni modo possibile al buon funzionamento di questo progetto. In questo senso credo che il nostro ( noi tutti insieme attori di cast e attori detenuti) comportamento e le nostre forti motivazioni durante la settimana che abbiamo trascorso sul palco, ma anche sotto e intorno, siano stati un buon punto di passaggio per far schizzare il progetto verso nuovi orizzonti, e magari anche ad altre sezioni in un futuro non troppo remoto. Almeno questo è ciò che mi auguro.
    Se tu invece pensavi ad altro, se c’è qualche altro modo per me singola un pò più concreto di queste poche righe scritte di intervenire mi piacerebbe che tu mi dicessi. Ti auguro un buon proseguimento, saluti a tutti tutti anche alle “guardie” che non sono state da meno. E a risentirci. Con affetto Erika

    Ciao Ciao

  6. caro Rodolfo,sono contenta di vedere che anche tu abbia scritto…questo signofica che qualcosa dentro di te è scattato!! La timidezza di cui parli e che avevi prima dello spettacolo sei riuscita a supererla grazie all’entusiasmo e alla passione che hai tirato fuori nel fare questo lavoro.
    in fondo il teatro è proprio questo…uno strumento magico in grado a volte di trasformarti!!
    Il grande successo che abbiamo ottenuto c’è stato soprattutto grazie al gruppo che si è creato…grazie a voi…che siete stati splendidi, seri e determinati…che ci avete dato un affetto immenso e trasmesso una grande energia!!!!
    E’ triste non vedersi più…ma il ricordo di quella forza che avevamo ogni sera su quel palco ci ha fatto crescere molto e rimarrà dentro ognuno di noi per sempre!
    grazie a tutti ragazzi..non mi dimenticherò mai di voi!!! continuate a scrivere!!
    ciao Rodolfo….un abbraccio enorme
    Federica

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