Pochi spiccioli

Ventisettesima puntata. Leggi le altre puntate.

Arrivato a Napoli, mio padre rimase colpito, non si aspettava la mia visita senza avviso. Passai cinque giorni con loro, ma furono giorni di puro malessere, dove non c’era occasione perduta da mio padre per darmi del fallito.
Intanto, in quei giorni passati a ingerire le provocazioni di mio padre, spesso mandavo e ricevevo messaggi e telefonate da Any.
Any voleva il mio ritorno da lei. Anche Roby non desiderava altro che tornare tra le sue braccia, ma c’era una terribile e reale realtà: se Roby torna da Any, quale garanzia posso dargli, non ho lavoro né una casa dove vivere.
Ma il richiamo era troppo forte. Così ripartii per Torino, senza un preciso obiettivo tranne quello di riconquistare Any.
Arrivato, cominciai a frequentarla con prudenza e di nascosto dall’uomo che attualmente stava con lei.
Any era ancora schiava della droga. Ma non solo: spesso vendeva il suo corpo. Si trovava tra l’incudine e il martello: stava con questo tipo ma era chiaro che Any non amasse lui e viceversa. Lui si comportava con povertà d’amore, tranne quello di ricompensare Any con cose materiali, che poi erano i soldi.
Any non voleva questo. E’ vero che i soldi sono importantissimi, ma l’amore non ha prezzo, così come pochi spiccioli non possono dare la felicità.

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