La fontanella

Ciao Ernesto.
Come prima cosa grazie per il giornale che mi hai mandato. Ho letto attentamente ciò che hai scritto sull’Editoriale “Giovani maestri d’altri giovani” e voglio rispondere alla domanda che fai: “Quanti giovani devono morire prima di dire basta?”.
Io parlo con ragione di causa, perché sono stato uno di loro. So perché non si dice basta. Tu, nell’articolo, parli di cannabis, lsd, ecstasy. Chi ne fa uso ha la presunzione di non sentirsi un drogato, anzi. Per loro, chi usa la coca è di tendenza, invece chi usa l’eroina è un tossico emarginato. Io questo l’ho vissuto e ora ti, e vi racconto un aneddoto. A circa 20 anni ero un ragazzo che aveva tutto quello che un ragazzo di quell’età può desiderare: un lavoro indipendente che mi permetteva di guadagnare molti soldi, una macchina da sogno e le ragazze intorno. E avevo la presunzione e l’arroganza di chi credeva di aver capito tutto. Ma soprattutto di chi pensava di poter gestire tutto. Quindi, un giorno ho visto un ragazzo che prendeva dell’acqua con la siringa dalla fontana dei giardinetti vicino a casa mia. Cosa ho fatto? Gli ho dato due schiaffi, l’ho insultato e gli ho detto di sparire, perché la prossima volta non gli avrei dato solo due schiaffi. Io in quel periodo usavo già le droghe che sono molto di moda ora, e non mi sentivo un drogato. Poi, circa dieci anni dopo, ero io alla stessa fontana per prendere l’acqua per farmi.
La morale è una sola: finché i ragazzi non capiranno, e gli adulti non insegneranno che oltre ad apparire bisogna essere e che per essere non bisogna per forza far parte di un gruppo, soprattutto se questo appiattisce le individualità, non si potrà dire basta. Ecco come la penso. Io non sono padre, ma provo molta compassione per chi lo è e deve combattere con gli stereotipi che la società impone ai loro figli.
Con affetto

Giancarlo

Comments 6

  1. è prezioso poter leggere le tue parole, e cerca di capire che storia c’è dietro. non posso che dirti grazie, ed assicurarti che in tanti, ed io stesso, leggiamo..e non sempre lasciamo un commento. spesso perchè non è facile trovare le parole. spesso perchè è piu facile stare in difesa, in silenzio. ma è solo più facile, nient altro

  2. Continua a diffondere queste perle di saggezza…chissà che qualcuno leggendole non riesca a capire la profonda giustezza di quello che hai espresso in poche righe….gli eviterai il carcere …forse…

  3. Non tarpa le ali una gabbia
    non cancella i profumi dei fiori
    non stempera la rabbia
    della vita non gustare i colori.
    Di nostra nascita siamo liberi
    per sempre il nostro pensare e amare
    duole a chi ci vuole effimeri
    nel navigare del tumultuoso mare.
    Possano queste poche parole
    essere di modesto conforto
    per chi non vede la luce del sole.
    per chi sa che non è ancora sorto,
    ma certo che sorgerà
    il mondo privo di prigioni
    ove la perfetta libertà
    non sia solo per sogno e conforto,
    ma nel progredire delle stagioni.

  4. Bama…la domanda è….PERCHE’?
    Perchè un uomo come te, dalla viva intelligenza, bello, senza nulla che gli sia mancato, oggi è in galera con quattro overdose alle spalle.
    Cosa scatta. Cosa succede.
    Possibile che la vita sia un continuo volere di più?
    Cosa ti mancava?
    Quale vuoto da colmare?
    Qual’era il tassello mancante?
    Cosa si pensa nel momento esatto in cui si decide di cominciare a farsi del male? Attendo tua risposta pazientando per i tempi. Siamo in Italia. Siamo abituati ad aspettare. Ciao!
    Cristina

  5. E’ una bella testimonianza la tua. Sono sono proprio queste testimonianze che possono aiutare i ragazzi a capire; come tu stesso hai scritto quando si fa uso di certe droghe si pensa sempre che non si diventerà dipendente “come gli altri”, si pensa sempre di essere capaci di controllare tutto. Proprio chi ha vissuto la tua esperienza ed è riuscito a capire invece può aiutare gli altri ad aprire gli occhi in tempo. Grazie!

  6. nessuno mai riesce ad immedesimarsi in una persona con qualche problema, a noi non può succedere mai niente, ci sentiamo sempre i piu forti, invece di aiutare la gente gli ridiamo dietro, fino a quando poi il dolore non entra nelle nostre case…
    Riflettiamoci tutti!

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