Quarantunesima puntata. Leggi le altre puntate.
La storia spesso insegna all’uomo l’esperienza di quello che ha fatto e lo rende consapevole dei suoi limiti. Ma, come disse Einstein, la peggiore malattia dell’uomo è che dimentica.
Roby dimenticò spesso questa saggia filosofia della vita, come se volesse sfidare la legge della natura umana.
La consapevolezza di essere vittima di un passato doloroso non fermò la sua volontà di valoroso guerriero. Roby è sempre stato ottimista e anche un grande sognatore.
La realtà, però, spesso ti riserva una brutta forma di quello che per anni hai creduto o voluto, una forma che è diversa da come hai creato il tuo sogno.
L’importante è non lasciare che tutto vada perso come polvere nel vento. Nei ricordi passati non c’è solo rimpianto, ma emozioni indescrivibili, dove solo provando si può dare una voce. Un voce spesso silenziosa, e però sai perfettamente che hai vissuto la meravigliosa avventura di tornare protagonista. Proprio quando scopri chi veramente sei.
Roby crede che questa esperienza non sia stata del tutto negativa. Tanti momenti hanno dato sfogo al massimo dei sentimenti, l’uomo può rinascere e sentirsi importante per se stesso e per chi gli sta vicino.
Qui, bloccato dalla libertà, non sei morto, anzi, vivi insieme ai ricordi. La mente è libera di sognare e costruirsi un futuro, scorrazzando ovunque sia spazio.
Ecco che inizia la fase della lucidità di pensiero, in cui senza sosta rincorri volando lì, dove senti il bisogno di sognare e realizzare la tua missione.
Comments 1
Nessuna mente può “volare” all’infinito, se non perdendosi nell’infinito. E, per non perdersi, deve avere un ramo su cui posarsi, e, al caso, riposarsi.
Quale? Quali?