Studiare

Sono detenuto da quattordici anni, ma sono qui alla sezione Prometeo da pochi giorni. Sono studente universitario. Il mio percorso di studio è iniziato tanti anni fa, quando ho preso la terza media in carcere. Ora sono iscritto all’Università di Torino presso la Facoltà di Scienze Politiche. In carcere c’è la possibilità di studiare e pensare a un futuro migliore.
Sono di Roma, mi chiamo Marco. Questo è il mio primo messaggio sul blog, ma conto di continuare.
Un saluto.
Marco

Comments 12

  1. Buongiorno Marco, sono Marco pure io. Anch’io è poco che bazzico il blog, ma conto di farlo ancora; è un’iniziativa interessante. Quattrodici anni è una cifra notevole; ma è bello vedere che hai interessi e che ancora studi, sfruttando il tempo della detenzione. Ti manca tanto alla laurea?

  2. Buongiorno, Marco

    Prima di conoscere questo blog, il carcere per me era leggere sui quotidiani di arresti, di condanne, di imputati, ma non c’erano storie, persone…Erano numeri, da me molto distanti, perchè ho sempre vissuto nella società cosiddetta “perbene”, i cittadini che rispettano le regole, le leggi.
    Ora che leggo le vostre storie, mi sono affezionata a voi, mi siete familiari, vi immagino trascorrere giornate lunghe in chissà quali occupazioni…
    Mi sono ricordata del marito, anzi, del vedovo, di una mia zia, sorella di mia madre, che ora è morta.
    Era la più piccola di tredici figli, viveva tra le coccole dei suoi genitori, dei suoi fratelli, delle sue sorelle e dei suoi numerosi nipoti.
    Era una donna semplice e noi bambini ci divertivamo a prenderla in giro.
    Poi, un giorno, mio nonno decise di farle conoscere un uomo… E si sposò…Io avevo solo dieci anni, ho sempre avuto paura di quell’omone alto con la voce da cavernicolo.
    Mia zia, il giorno del suo matrimonio, non stava nella pelle…Era pronta dalle 9 del mattino e la cerimonia si svolgeva nel pomeriggio…Era bella, radiosa, come solo le spose possono essere nel giorno più bello della loro vita.
    Dieci anni fa, ero in ufficio, mi telefona mia sorella per dirmi che zia Angela si era suicidata.
    Tutti, i fratelli, le sorelle, i nipoti, hanno pensato invece che fosse stato il marito ad ammazzarla…Perchè litigavano sempre, era cattivo, chiudeva a chiave le provviste, non le dava soldi, la picchiava…
    Solo dopo 15 giorni dal ritrovamento del cadavere si è saputa la verità, grazie alla confessione della figlia allora 15enne…
    Aveva visto il padre tramortire la madre, affogarla in una bacinella e buttarla nel pozzo.
    Il corpo fu poi ritrovato dal figlio che allora aveva 8 anni.
    E quando gli inquirenti gli chiedevano di fare dei disegni, lui disegnava un pozzo con una suola di scarpa da ginnastica…Nient’altro…

  3. Buonasera Marco. Scrivo di nuovo in questo blog dopo diverse settimane, anzi qualche mese. Ho dentro qualcosa di grosso che vuole uscire e probabilmente ti sto prendendo come capro espiatorio: concedimelo. Qua dentro ho conosciuto una persona stupenda che vorrei tanto diventasse il mio compagno di vita. Domenica scorsa ricorreva il suo “mesiversario”: un mese esatto dalla scarcerazione dal vostro carcere, dalla tua sezione. Domenica scorsa ha avuto le chiavi della sua nuova casa, un monolocale bellissimo di cui mi sono innamorata a prima vista. Non so dirti la gioia che ho provato: saperlo con un lavoro e una casa sua per me e’ stato piu’ che vincere al superenalotto. Era quello che volevo quando ho deciso di prendere a spallate il muro del tuo carcere: dargli una possibilita’; e ci sono riuscita anche se sono solo una piccola persona. Non ti so descrivere le difficolta’ che ho avuto nelle quattro settimane di convivenza con lui: sono stata sempre sul filo del rasoio senza sapere mai come comportarmi, agendo per istinto e cercando di attenuare tutti i fastidi di varia natura che lui ha avuto uscendo dopo quasi dieci anni di detenzione. Da due giorni sono di nuovo sola in casa e mi manca quell’arricchimento continuo che era la nostra conversazione: fatto di un modo diverso di vedere il mondo che tante volte mi ha permesso di aprire orizzonti nuovi e inesplorati. Io che non riesco a parcheggiare la macchina in divieto di sosta, lui che per anni ha fatto il rapinatore. Come cavolo si possono conciliare due cervelli cosi’ diversi? Eppure da due giorni sono di nuovo sola in casa e lui mi manca. E non riesco a dirglielo, non posso dirglielo, perche’ capisco quanto sia urgente e necessario per lui dimostrare a se stesso di essere un uomo. Caro Marco scusami per questo sfogo che nulla ha a che vedere con il tuo scritto. Tu non mollare mai. Non so per quanto ancora dovrai stare li’ dentro, non so se sei solo o se hai ancora familiari e amici che ti sono vicini. Tu ricordati sempre che quando uscirai troverai di sicuro qualcuno di noi fuori che ti vuole bene, perche’ tutti abbiamo un cuore. Non scordarlo mai.
    Sabrina

  4. Cara Sabrina,

    Sei una donna in gamba.
    Ti definisci una piccola persona, quasi a sminuire te stessa e non visualizzi la grandezza di ciò che hai fatto: trovare lavoro, già difficile di per sè, ad una persona che è stata a lungo in carcere per un reato molto grave…Un compito non facile…
    Ma tu ce l’hai fatta!!!
    Ed ora non sentirti sola…Tu stessa hai detto che fuori ci sono tante persone che hanno un cuore…
    Sai cosa faccio io quando voglio prendermi cura di me?
    Esco a piedi e sollevo lo sguardo verso il cielo ed immagino che le persone a cui voglio bene, nello stesso istante, facciano la stessa cosa.
    Ora stai con il naso all’insù…Il cielo è pieno di stelle…Ed una brilla solo per te…

    Avrei piacere di regalarti un libro, che parla di donne, donne forti…Come te!

    Ciao
    Carla

  5. ciao Sabrina! Non ci conosciamo anche se ho letto quanto hai già scritto in passato. La cosa più bella che mi viene da dirti è che Amare è stupendo e che nessuno può amarci più di noi stessi! ho lavorato tanto sull’imparare ad Amarmi e non è stato un percorso facile sai?TUTTO DIPENDE DA NOI!! possiamo dare solo ciò che abbiamo!… Solo quando ho avuto la fortuna di diventare madre ho cominciato ad amarmi e imparare ogni giorno di più. ho poi incontrato il Buddismo di Nichiren Daishonin e mi sono affidata “COME UN BAMBINO CHE CORRE TRA LE BRACCIA DELLA MADRE E SI AGGRAPPA A LEI” cominciando a fare un grande lavoro su me stessa. Amare è una grande consapevolezza….amare è facile! Ti scrivo un testo di un filosofo buddista del vietnam.

    “Per godersi pienamente il tèm occorre essere coòpletamente calati nel presente. Solo nella consapevolezza del presente le tue mani possono sentire il piacevole calore della tazza. Solo nel presente puoi assaporare l’aroma, sentire la dolcezza, apprezzare la delicatezza. Se stai rimuginando cose passate o preoccupandoti del futuro, perderai completamente l’esperienza di goderti la tazza e il tè non ci sarà neppure più.
    Con la vita è la stessa cosa.Se non saria calato pienamente nel presentem ti guarderai intorno sòarritom e lei se ne sarà già andata. Perderai così il sentimento, l’aroma,la delicatezza e la bellezza della vita. Sarà come se la vita ti passasse veloce davanti. IL PASSATO è PASSATO. FANNE TESORO E LASCIALO ANDARE. Neppure il futuro è qui. Fà pure dei piani per il futuro ma non sprecare il tuo tempo a preoccupartene. NON VALE LA PENA PREOCCUPARSI. Quando avrai cessato di rimuginare ciò che è già accaduto, quando avrai cessato di preoccuparti di ciò che potrebbe accadere, allora sarai calato nel momento presente. ALLORA COMINCERAI A SENTIRE GIOIA NELLA VITA” ….Sabrina…fai tesoro dei tuoi sogni e portali nel presente come se li stessi gia vivendo e realizzati così come desideri e vedrai che ti ritroverai a vivere il tuo sogno!!!
    un abbraccio forte….non mollare mai!
    a presto tiziana

  6. caro marco
    mi hai colpito molto, per il tuo percorso (appena accennato), la tua volontà. credo che lo studiare in carcere paradossalmente faccia di te uno studente con un’apertura unica e preziosissima. credo che il diverso approccio alla vita dopo aver affrontato il problema della libertà, quella reale, non solo definita dall’assenza di reclusione, sia quasi un privilegio, se non sei costretto, raramente affronti il problema, raramente ti rendi conto di non esser libero mentre stai guardando la tv. non voglio cadere nel qualunquismo, nè mancare di rispetto chiamando privilegio ciò che tu hai vissuto sulla tua pelle per 14 anni – è in realtà la mia un’espressione di stima.
    mi sforzo di capirne il razionale, ma non riesco ad accettare l’istituzione carceraria, il suo senso, alla radice. l’abolizionismo è un pensiero estremo, con cui mi confronto ogni giorno, rimettendo tutto in discussione, revisionando, ritornando al punto di partenza. sono ancora molto lontana da una conclusione.
    vorrei conoscere il tuo punto di vista, sullo studio, sul carcere, sullo studio in carcere, su quello che hai voglia di raccontare, insomma, ciao
    ali

  7. Carissimo Marco,
    siamo gli ospiti della Casa di riposo Trisoglio,
    la maggioranza è oltre i 90 anni con alle spalle una vita non sempre facile e costellata anche da molti dispiaceri.Come tutti i giovedì anche oggi 22 novembre, ci siamo riuniti per leggere insieme le lettere del blog.

    Marco deve farsi coraggio e avere fiducia in se stesso perchè se sta studiando e ora è iscritto all’università verranno sicuramente dei tempi migliori. Noi da qui, pregheremo per lei.
    Suor Anna, ospite della casa di riposo, racconta che ha conosciuto un uomo che è stato in carcere per tanti anni e ora fa il sarto e la sua vita va a gonfie vele.
    Noi tutti saremmo curiosi di sapere quali sono le attività che svolge in carcere oltre allo studio e se ha degli amici che la possono aiutare in questo momento particolare della sua vita.

    Speriamo di ricevere presto una sua risposta.

    Cordiali Saluti

    Carla, Valeria, Gina, Giuseppina, Francesca, Giuseppina, Margherita, Suor Anna, Maria, Lidia, Giaele, Anna, Maria, Rosetta, Anna, MariaAssunta, Elda, Giulia, Olga, Irma, Rita, Piero, Teresa, Nicolina, Angiolina, Ulisse.

  8. ciao marco,
    sono una studentessa universitaria anche io e vorrei davvero complimentrami per la tua costanza negli studi!Io sono sempre stata convinta che lo studio sia fondamentale; è un aiuto in tutti i sensi, culturale, pratico ma anche morale!
    E’ una porta sempre aperta, ogni libro è una finestra sul mondo di ieri e di oggi che ci parla e al quale possiamo parlare.La cultura poi è l’unico mezzo che l’uomo ha per rendersi veramente libero, oltre ogni impedimento; ci aiuta ad essere autonomi, indipendenti, creativi e attivi perchè solo conoscendo il mondo si può pensare di cambiarlo!
    Scusa forse mi sono fatta trascinare un po’ troppo dall’entusiasmo…però è cosi bello sentire anche in realtà come la tua la speranza sopravvive forse anche per mezzo dei libri e che come diceva Dante (grande conoscitore dell’animo umano a mio modesto parere) l’uomo è davvero fatto infine “per seguir vertute e canoscenza”.

    un saluto e i miei migliori auguri per i tuoi studi !

  9. Benvenuto Marco, sei un bellissimo esempio. L’idea che tu stia studiando per te stesso e per un tuo nuovo futuro è qualcosa di grandioso. Significa che stai guardando avanti….che stai guardando oltre. Un saluto. Spero di rileggerti presto. Stella

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