Perché non racconti di te?

Durante una conversazione in cella con il suo gatto Ciccio, Pierrot viene incitato a sbottonarsi sulla propria storia.

“Sai, è difficile capire, perché non mi racconti di te?”
Caro Ciccio, sai, raccontarti di me è troppo lungo, preferirei delle domande a cui rispondere.
“Ma io voglio capire la vostra vita, e se tu mi racconti di te sono certo che comprenderò tante cose.”
Ma Ciccio, tu vuoi fidarti di quello che ti racconterò, di me che sono in carcere, sono tossicodipendente e quindi il Re dei Bugiardi…
“Io so che con me sarai sincero, vedi, io sono nato qua dentro, tutto ciò che ho visto è qui, e fino a prima che arrivassi tu credevo che la vita fosse tutta qui. Anche se mi sono sempre chiesto cosa ci fosse oltre quel muro grigio e alto, oltre queste sbarre…”
Mi hai convinto, Ciccio, ti aprirò il mio cuore con tutti i miei silenzi per raccontarti di me. Ma ti devo avvisare, quello che dirò anche se non lo conosci ti farà paura e ti farà soffrire, ma ti darà anche il senso della vita e della sua gioia.
Mettiti comodo.
Siamo al momento in cui ho visto per la prima volta la luce. Siamo nel 1968, a Torino. Nasco nell’Ospedale Maria Vittoria. L’ospedale è un luogo in cui noi andiamo per curarci quando stiamo male.
“Come il veterinario?”
Bravo Ciccio, proprio come il veterinario.
“Sai, io questo lo so, perché sono stato buttato dalla finestra e mi sono rotto una zampa, mi hanno portato via e ho sentito “veterinario”, mi ha curato, ma sai che paura ho avuto…”
Dopo questo tuo dirmi ora temo per quello che devo raccontarti.
“Perché hai paura per me?”
Non ho paura per te, ma per quello che di noi uomini nella mia vita ti dovrò dire. Senza nascondermi.
“Non temere, quando sarò incerto io ti fermerò e domanderò.”

(4. Continua…)

Comments 2

  1. Caro Ciccio, siamo gli ospiti della Casa di Riposo Trisoglio e vogliamo raccontarti di noi:
    “Io sono Carolina e, devi sapere, che sono nata per la strada perchè la mia famiglia aveva dei terreni a Caluso e doveva andare a controllare i lavori della vigna. Nella strada del ritorno mia madre mi ha partorito ed era il primo di Aprile del 1921! Tutti si aspettavano un maschio ma poi sono arrivata io! Che pesce!
    Ciao Ciccio, io sono Giuseppina e sono nata in montagna in un paese, che non era un paese ma era una frazione in provincia di Parma.
    Sono nata nel 1921 in casa perchè a quei tempi non si andava in ospedale per nascere.
    Buongiorno Ciccio! Io sono Margherita e sono nata il 22 gennaio 1918 in una cascina a Poirino(to), lontana dal paese che si chiamava Cantavenna. Io ero l’ottava della famiglia. C’era una donna che abitava nei paraggi e non era un’ostetrica ma era pratica di quello che c’era bisogno per partorire. Essendo l’ottava figlia mia mamma mi ha partorita in fretta.
    Sono nata nella stalla perchè solo lì faceva caldo!
    Io sono Gina e sono nata in casa nel 1929 in Toscana, io Giovanna a Vercelli in un albergo nel 1943 in tempo di guerra.
    Io invece sono suor Anna e sono nata a Verona, io Maria a Tigliole d’Asti il 24 agosto 1924.
    Caro Ciccio io sono Teresa e sono nata a Codevigo, in provincia di Padova, nel 1920. Sono nata in casa alle ore 12 dell’ 11/12! Mia mamma mi diceva sempre di essere nata sotto una foglia di zucca.
    Ciao Ciccio io sono Nicolina e sono nata il 14 gennaio a Prizzi in Sicilia e anche io sono nata in casa.
    Buongiorno Ciccio, io sono Angiolina e sono nata a Marmorito frazione Serra, in casa.
    Mia mamma ha comprato 4 figli, tutti in casa. Io sono stata l’ultima. Sono nata in cucina sul tavolo perché solo in cucina c’era il calore. Mia mamma mi diceva sempre di essere nata sotto un grappolo d’uva.
    Io Piero sono nato a Torino, il 2 giugno 1932.

    Ciao Ciccio sono ancora Carolina, e ti voglio raccontare ancora una cosa: una volta in via Garibaldi a Torino in una farmacia in vetrina c’era un cavolo che si chiudeva e si apriva, e quando si apriva, usciva un bambino.
    Così quando i bambini volevano sapere dove erano nati, la mamma li portava a vedere il cavolo della vetrina della farmacia.
    Ciccio vuoi sapere l’ultima….una volta partorito, una volta, si doveva stare 40 giorni in casa, e poi,la prima volta che si usciva ci si doveva fare benedire…hai visto come cambiano i tempi!”

    Ora Caro Ciccio mandiamo un saluto a te e al tuo padrone
    Gli ospiti : Carolina, Anna, Gina, Giuseppina, Margherita, Suor Anna, Giuseppina, Teresa, Angiolina, Irma, Giulia, Ulisse, Piero, Rosa, Francesca, Maria, Assunta,Lidia, Giovanna , Riccardo, Margherita, Valeria, Olga, Giaele, Celeste, Nicolina.

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