La parte scura della luna

Quali sono le cose che io ho imparato nella mia sbandata esistenza? Che esperienze ho da offrire? Scavando, molto poco, dentro me, vengono fuori diffidenza, difesa, impenetrabilità. Quanto ci va a superare la mia diffidenza o a farmi abbassare la guardia o a fare si che io tolga per intero la mia maschera? Voglio essere sincero: non lo so! Attenzione, si ricordi che io non sono la vittima, ma il carnefice.
Perché ogni volta, puntualmente, che dico: “Questa persona non mi tirerebbe mai un tiro mancino” questa lo sta facendo. E ogni volta, puntualmente, che dico: “No, questa persona è diversa dalle altre” sta già facendo qualcosa per smentirmi. E sono convinto che solo il diavolo regala carezze, perché vuole l’anima. Una gran parte di me è questa, non cerco quasi mai né consensi, né approvazioni. Non ho certo paura a farmi conoscere per ciò che sono. Ho due aspetti, come tutti. Uno buono, uno meno. Il primo è un po’ oscurato dalle vicissitudini, mentre l’altro è meno impolverato. Ho molta rabbia dentro e la consapevolezza di ciò che oggi sono non fa altro che aumentarle, ma il buon senso deve avere il sopravvento su tutto, razionalizzarsi con criterio significa avere ancora voglia e coraggio per continuare a lottare, indossare la maschera per cercare di nascondere ciò che è stato è d’obbligo per andare avanti, lo si fa tutti. I miei modi gentili, il mio fare garbato, la corretta educazione, i discorsi profondi “ingannano” tutti coloro che non mi conoscono, se non lo si sa, non lo si penserebbe lontanamente che io sono stato in carcere. Però che sono una bella persona me l’ha detto solo chi sa che io in carcere ci sono stato. Allearsi comodamente con la maggioranza in certi casi è solo utile. Non esporsi in maniera precipitosa è saggio e fa riflettere suquelle che inizialmente sono le nostre intuizioni, quando voglio contestare conto fino a dieci (normalmente sono una testa calda) e poi eventualmente lo faccio.
Solo contro il mondo non avrei speranza, e io voglio che la speranza non manchi, neanche quando sarò io a farlo.

Comments 5

  1. Caro Francesco,
    in questo mondo tutti possono sbagliare ma non bisogna sempre pensare al brutto ma guardare anche al bello!
    Quando capitano eventi brutti bisogna tirare fuori il coraggio per affrontarli e andare avanti.
    Da momenti brutti ne nascono di belli!
    La signora Giannina ti invia questo racconto: “ Il primo di Aprile di tanti anni fa, dei colleghi di lavoro hanno detto al nipote della signora di cercare il signor Leone ad un numero di telefono. Quando il nipote ha telefonato chiedendo del signor Leone, dall’altra parte della cornetta gli hanno risposto “Ma signore, qui di Leoni c’è ne sono tanti: siamo uno zoo!””.
    Qui, nella Casa di Riposo è arrivata la macchinetta dei gelati, che bello!
    Allora la Signora Nicolina si è ricordata di quando la sua vicina la invitava a mangiare la granita al limone in Sicilia..E a lei piace la granita siciliana?..A che gusto?

    Saluti, gli ospiti della Casa di Riposo Trisoglio Fiorentina, Antonia, Rosaria
    Gina, Francesca, Giuseppina, Rosa, Carlo, Piero, Valeria, Margherita, Caterina, Ulisse, Teresa, Nicolina, Angiolina, Margherita, Giaele, Irma, Suor Anna, Lidia, Olga, Margherita, Giuseppina, Carolina, Rita, Giulia, Nicolina, Teresa, Celeste, Maria

  2. ciao Francesco
    sono da poco “arrivata”a questo sito e sai cosa non mi piace e cambierei? che quello che scriviamo noi sia classificato come commento…io perlomeno non mi ci ritrovo..io non sto commentando quello che tu ci hai regalato, posso solo ringraziarti per averlo fatto e posso dirti di continuare a farlo perchè fa bene a te ma anche a noi, in fondo sono due bisogni che si incontrano, posso a mia volta esprimere quello che ho provato leggendo ma posso anche semplicemente dirti solo un mio pensiero…insomma commento sa di scuola, o di giudizio..
    detto questo, ti posso assicurare che conosco pochissime persone che siano capaci di vivere senza diffidenza, che si donino con spontaneità e fiducia, penso sia abbastanza raro
    indossiamo maschere per nascondere le nostre paure, per affrontare il mondo, per essere come gli altri ci vorrebbero, per piacere di più, per insicurezza e forse non sempre è sbagliato o condannabile, l’importante secondo me è che ce ne rendiamo conto e soprattutto che non ne soffriamo troppo
    dici che questo luogo possa essere diverso? io credo lo sia..qui si incontrano piccole o grandi verità, nessuno deve per forza dimostarsi diverso da quello che è, trovo sia bellissimo

  3. Carissimi attori,
    Purtroppo le mie orecchie non mi hanno permesso di seguire i dialoghi dello spettacolo, ma i miei occhi (più buoni) mi hanno lasciato ammirare la coreografia, la passione e l’entusiasmo degli attori.
    Bravi e complimenti di cuore e un arrivederci a futuri spettacoli.

    Mario Ospite della Casa di Riposo Trisoglio

  4. Buongiorno Francesco. Conoscendomi al primo assaggio vengono fuori diffidenza, difesa, impenetrabilità. Pochissimi conoscono quello che di buono ho dentro; nessuno lo capirebbe mai al primo assaggio. Ho un cervello enorme che ha imparato a castrare il cuore; perchè il cuore sbaglia persone e si apre a chi lo ferisce brutalmente. Così continua quotidianamente l’ambivalenza fra il mare della tranquillità e la faccia oscura della luna. Sono quella che tutti vedono, sono quella che sente dentro annusando le persone; sono Penelope e Circe. Sola nel mondo, forse troppo grande senz’altro sconosciuto; curiosa di nuove scoperte fatte con occhi brillanti coperti da occhiali da sole. Tutti noi siamo Gabriele e Lucifero, pochissimi riescono ad essere Salomone. L’essere giusti: difficilissimo. Se non lo siamo con noi stessi non lo saremo mai con gli altri. Mi impongo barriere difensive che ogni tanto crollano per la speranza, finora effimera, di un contatto vero a cui mostrare la mia parte debole. Ritrovandomi con un coltello piantato così vicino al cuore che basterebbe un soffio perchè tutto finisca.
    Non vergognarti mai di essere stato in carcere (ma ci sei ancora?), non nasconderlo. Il passato è importante solo perchè ci fa essere quelli che siamo; se ora sei una bella persona in parte lo devi anche al carcere.

  5. Ciao a tutti,
    sono capitata qui per caso, leggendo i vostri pensieri, addentrandomi nelle vostre preziose riflessioni. Mi sarebbe piaciuto vedere il vostro spettacolo…io mi occupo di teatro-danza e a breve farò una performance dentro una fortezza che in passato fu anche una prigione e oggi uno spazio culturale.
    Durante le prime prove e improvvisazioni, quando mi sono trovata in questo spazio sotterraneo e circoscritto, la mia mente ha trovato immagini e sensazioni che, penso, non avrebbe mai escogitato, nè percepito. Leggendo i vostri testi, sento una tale profondità e spessore, che mi porta a credere alla vicinanza al nostro più “interno” umano, dove forse nella completa libertà non si sarebbe portati a raggiungere. Purtroppo spesso è la superficialità che “qui fuori” fa da padrona…perfetta nemica del nostro guardarsi dentro…o forse del rifiuto di farlo…..per evitare sofferenze, ma che alla fine sono inevitabili….
    continuerò a seguire i vostri commenti e pensieri….non voglio fare commenti inutili…ma mi sento di dirvi che il vostro essere vicini al “pozzo” di voi stessi..è una fonte d’acqua e non un semplice buco nero.

    a presto
    un abbraccio
    silvia

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