Imparando a baciare

Un’altra puntata dei dialoghi con il gatto di Pierrot.

“Allora hai anche un fratello oltre a due sorelle?”
Non proprio, Ciccio, avrei dovuto avere un fratello, ma poco dopo la nascita, e non ho mai saputo se subito o nel primo anno di vita, prese una polmonite. In quel tempo si moriva da piccoli, o non so… Comunque eravamo alle prime cotte, ai primi amori platonici, fatti più di gesti e parole che di altro. In quel periodo, i miei fraquentavano dei parenti che, non so per quale motivo, non avevo mai visto. Erano parenti da parte di mia madre.
“Non capisco…”
Nemmeno io, Ciccio, diciamo parenti e basta, avevo due cugine, una più grande e una della mia età, ci vedevamo sovente, cene, sabati e domeniche, finché non entrammo in confidenza. Con noi c’erano sempre anche altri parenti, eravamo sempre cinque, sei macchine, e si andava nei campi verdi, così mentre noi giocavamo loro raccoglievano cicoria.
“Che cos’è la cicoria?”
E’ un’insalata che cresce naturalmente. Ma, tra i giochi e le mangiate, io e lei eravamo sempre più vicini. Eravamo entrambi nella stessa fase, io con le ragazze, lei con i ragazzi.
“Come anche lei?”
Nel senso che oltre al bacio labbra su labbra non si andava per inesperienza, e in altri casi per paura, credo da parte di entrambi, di fare brutta figura. Nel parlare si cominciò a ridere, ma anche ad incitarci a provare, prima baciando ognuno la sua mano, poi con una, ora non ricordo se una bambola o un pupazzo, ricordo che comunque usavamo qualcosa… Ma più si andava avanti, più il desiderio di sapere cosa pensava e sentiva l’altro si intensificava. Ma come sapere se baciavamo bene o no, con chi provare se non tra di noi. Al primo sfiorarsi delle labbra l’imbarazzo di entrambi si poteva tagliare con un coltello.
“E così che hai imparato a baciare.”

(21. Continua…) 

Comments 1

  1. Come ricordava la Signorina Morello recitando questo pezzo tratto da:
    Tutta colpa del naso
    La storia di Cirano di Bergerac
    “….Perché? In fondo cos’è un bacio? È un giuramento di due anime fatto da vicino, è un più preciso patto, è la confessione di un sentimento grande sigillato con la bocca, è un apostrofo color rosa messo nelle parole t’amo”. Un bacio ha il suono del fruscio di un ape che scivola in un fiore, è un respirare il cuore e assaporare l’anima a fior di labbra…”
    “Così tante cose è un bacio?”
    È così infinite cose che servirebbero fiumi eterni d’inchiostro per scriverle tutte! Sul bacio è stato detto e scritto molto e forse di più si dirà nel tempo, perché esso stesso è la sorgente dolce della vita che si rinnova sempre…”

    Saluti, gli ospiti della Casa di Riposo Trisoglio Fiorentina, Antonia, Rosaria,Gina, Francesca,Giuseppina,,Rosa, Carlo, Piero,Valeria, Ellia,Caterina, Ulisse,Verina, Angiolina, Margherita, Giaele, Irma, SuorAnna, Lidia, Olga, Margherita, Giuseppina, Carolina, Rita,Giulia,Teresa,Celeste,Maria, Michele, Giovanna.

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