Ricordo benissimo.
Era una giornata ancora fresca, ma con un bel cielo azzurro. Me ne stetti un bel po’ sul balcone, al sole come una lucertola, fu quando tornai dentro che mi colpì un brivido in corpo.
Mi portai all’angolo della stanza. Tremante. Lei era tornata.
La prima cosa che pensai fu “strano”; il brivido passò, poi tornò. Cercai di non pensare: un po’ di ginnastica mi farà bene. Ma lei era ancora là.
La luce entrava nella stanza, ma non sentivo più il fresco della giornata. Un sudore freddo invadeva la mia fronte, e acide le sue gocce bagnavano i miei occhi. Mi colse all’improvviso, non riuscii a trattenermi. Senza quasi rendermene conto mi trovai chino a toccare il pavimento. Ora le mie mani erano umide del mio vomito, e l’odore acre e sgradevole che colpì il mio olfatto, penetrando prepotentemente nelle mie narici, arrivò come un proiettile nel cervello.
Erano passati cinque giorni e lei, la carenza, non se n’era mai andata.
Ora sto vivendo una dimensione conosciuta, ma da molto tempo mai più praticata. Ho detto basta ad ogni anestetico, mi rendevano apatico, ma ciò che sto usando faccio fatica a capirlo.
Disegno, leggo, scrivo, l’eccitazione è tanta, e il tutto lo faccio con un’energia che non rammantavo di avere.
Mi torna in mente un commento di Alì, “quando ti sveglierai dall’essere sveglio”… Mi sono svegliato. I brividi sono gli stessi, ma diversi, respirando la droga della vita. Questo è un terreno tortuoso, pieno di trappole e dolore, pieno anche di bene e amore, e io non so come fare.
Tra poche settimane uscirò. Potrei non farcela, e allora ripendo ai miei novanta secondi.
Mi date una mano a capire il senso della vita.
Comments 5
Caro Bama,
BUON ONOMASTICO! Oggi, 22 settembre è San Maurizio. Maurizio è un nome di origine latina che veniva dato ai bambini nati in Mauritania e ai bambini con la carnagione scura, significa, appunto “moro”, della “Mauritania”.
San Maurizio è stato un soldato della legione Tebana che essendosi rifiutato di perseguitare i cristiani, fu martirizzato.
E’ protettore degli alpini, dei militari e dei tintori ed è invocato contro il demonio e la gotta.
Il numero portafortuna per Maurizio è il 7 , il colore è il viola, la pietra porta fortuna è l’acquamarina, il metallo è il mercurio.
AUGURONI dagli ospiti della Casa di Riposo Trisoglio.
Purtroppo la settimana scorsa, la sig.Teresa e la sig.Antonia che partecipavano con entusiasmo ai nostri dialoghi sul blog sono mancate.
Saluti, gli ospiti della Casa di Riposo Trisoglio: Anna, Rosaria,Anna,Gina, Francesca,Giuseppina,Rosa, Carlo, Piero,Valeria,Caterina, Ulisse,Rosalia, Angiolina, Margherita, Giaele, Irma, SuorAnna,Lidia,Margherita, Giuseppina, Carolina, Maria,Giulia,Celeste,Maria, Michele, Giovanna,Mariola,Assunta,Margherita,Caterina.
Sono combattuta dal rispondere di getto al tuo post, o aspettare di tornare a casa e riflettere bene su cosa dire.
Hai suscitato tanti sentimenti in me, e anche gli amici della Trisoglio mi hanno dato un grande spunto di riflessione.
Tu chiedi quale è il senso della vita e loro rispondono con qualcosa che sembra non avere nulla a che fare con la tua domanda ma concludono con “Purtroppo la settimana scorsa, la sig.Teresa e la sig.Antonia che partecipavano con entusiasmo ai nostri dialoghi sul blog sono mancate”-E questa è una grande risposta: il senso della vita è dato dalla morte che arriverà comunque, è una certezza. E come moriremo sarà determinato da come abbiamo vissuto, dal valore che abbiamo dato alla nostra vita.
Sono in ufficio, e non dovrei scrivere sul blog, perciò mi fermo qui per adesso. a prestissimo, marta
Ciao Bama,
leggendo la prima parte volevo scriverti solo un forte BUONA SORTE poi sono arrivata all’ultima frase e mi sono impietrita. Bell’incarico che lasci a chi ti legge, aiutarti a capire il senso della vita… Io passo la parola a qualcunaltro, non avendone di mie adeguate alla situazione.
Ben svegliato in ogni caso, e grazie per avermi ricordato di farci caso ogni tanto, se sono sveglia oppure no.
Oggi dall’ufficio non avevo restistito e ti avevo lasciato un commento a caldo, ma non è partito. Giusto, sul lavoro bisogna fare altro: lavorare. Peccato però, perchè mi era venuto di getto e ora…
Leggendo il tuo post mi hai dato tanti spunti di riflessione e ancora di più me l’hanno data gli amici della Trisoglio. In uno scritto apparentemente lontano dalla tua domanda ( difficilissima) hanno dato una risposta folgorante dicendo “Purtroppo la settimana scorsa, la sig.Teresa e la sig.Antonia che partecipavano con entusiasmo ai nostri dialoghi sul blog sono mancate”. Ecco, ciò che da un senso alla vita è proprio la morte, che è una certezza. Credo che ognuno muoia come è vissuto, ed è quindi importante vivere dando il massimo valore alla nostra vita, creando valore dà ogni situazione, anche dalle più banali o dalle più brutte in apparenza. Tu sicuramente sei riuscito a dare valore alla tua ultima esperienza, fosse anche soltanto per il fatto che hai condiviso i tuoi pensieri con tutti noi, per il fatto che hai ascoltato e fatto tesoro delle esperienze degli altri. Continua così, su questa strada. Quando ti sembrerà di non farcela appoggiati sempre perchè da soli non ce la possiamo fare.
Continuerò con più calma.
Un abbraccio.
ho letto due volte di seguito le tue parole, quasi in apnea.
credo di aver sentito raramente qualcuno spiegare bene come te cosa sia il senso della vita.
il senso della vita è proprio quel “terreno tortuoso, pieno di trappole e dolore, pieno anche di bene e amore” che tu descrivi, è la capacità di sapersi trasformare- reinventare, di sapersi rialzare dopo una caduta dal piano più alto di un grattacielo e di sapersi ritrovare dopo lunghe perdite, proprio come hai fatto tu…