L’amicizia

 L’amicizia è… Beatrice, Rosaria, Gina, Vincenza, Rosa, Francesca, Giuseppina, Rosa, Carlo, Antonietta, Cornelia, Piero, Valeria, Caterina, Ulissa, Rosalia, Angiolina, Margherita, Giaele, Irma, Beatrice, Lidia, Margherita, Riccardo, Giuseppina, Carolina, Maria, Celeste, Maria, Giaele, Giuseppe, Luigi, Osvaldo, Michele, Mariola, Assunta, Margherita, Caterina, Giovanni e Giovanna.
” e chi trova un tesoro, perde gli amici” si potrebbe dire!

Ciao Valentina, piacere nell’ascoltare il tuo pensiero. Condivido il fatto che si possa ricevere molto più affetto, amore, semplicità e sincerità da persone che stanno trascorrendo un periodo in questi luoghi.
Bello sentire la tua storia, che tu abbia incontrato il tuo amore proprio in un posto simile, non vedo altro che augurarti vada tutto a buon fine e sperare che il vostro amore sia e rimanga sincero da ambo le parti, nel bene e nel male.
Questo significa molto per una persona ristretta, l’aver qualcuno al di fuori su cui poter contare e che ti faccia sentire la sua presenza con il suo affetto, amore: è l’aiuto e la forza per continuare ad andare avanti, nell’esser più ottimista, nel farti pesare meno questo digiuno di affetto forzato. Quindi a persone come te non si può far altro che elogiarle nel grande sacrificio che fate, augurandomi che un giorno siate ricompensate spiritualmente.
Il carcere può anche essere divoratore di anime, ma sta a noi cercare di non farsi trascinare nel vortice, anche in contesto come questo provare a rimanere il più vicino possibile a se stessi. L’essere se stessi. Non facile ma nemmeno impossibile.
Auguri, un abbraccio da Fiore, Ciao!

Comments 1

  1. L’ERBA DI DERBY COUNTY
    Era il 25 aprile dell’anno 1973, era festa in Italia, quando io e una comitiva di amici partendo da Torino Caselle arrivammo a Derby County e trovammo una bella accoglienza. Usciti dall’aeroporto ci portarono a Derby County, dove ci sbizzarrimmo nei negozi a comprare i regali per i nipoti, dove i vigili ci insegnavano che dovevamo fare presto. Ci portarono al ristorante a mangiare, dopodichè ci portarono allo stadio dove la partita finì 0 a 0 con la qualificazione della Juventus.
    Finita la partita, ci riportarono all’aeroporto e a mezzanotte e mezza arrivammo a Torino Caselle soddisfatti della vittoria, soddisfatti del viaggio, soddisfatti di essere stati tra amici. Finita la partita, attraversando il campo da gioco, io , Giuseppe, raccolsi un ciuffo d’erba e quando arrivai a casa a Candiolo lo misi in un vaso e sembrava un piccolo praticello.
    Io Giuseppe ora non abito più a Candiolo ma alla Casa di Riposo Trisoglio di Trofarello perché sono menomato.

    Saluti dagli Ospiti della Casa di Riposo Trisoglio

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