Lavorare non basta

Devo dire che ciò che scrivo in questa rubrica mi ha dato molte soddisfazioni. Ringrazio di cuore chi mi legge come chi mi scrive, mi avete fatto sentire meno sola.
Rispondo a chi mi ha scritto che ha letto di cooperative che danno lavoro in carcere, è verissimo, ma pur lavorando (io sono una delle fortunate) la mano pesante delle regole si fa sentire; pur non essendo in cella tutto il giorno, il reprimere il tuo modo di pensare, di fare, è molto faticoso; non è il rimanere in cella che fa di te una persona emarginata ma è il sottomettersi e chinare la testa e dire sempre e solo sì, anche quando vorresti gridare, ingoiando le lacrime che ti salgono agli occhi e che non puoi far scendere per non essere tacciata di piagnona, ma ti senti un nodo in gola che sembra soffocarti. Chi non ha provato certe sensazioni d’impotenza davanti a regole che per te sono assurde e che devi accettare volente o nolente, non potrà mai capire la ribellione che senti salirti addosso. Non è solo il richiuderti fra uno spazio di due metri per tre che ti fa stare male, ma il tentativo di rinchiudere la tua voglia di vivere, la tua dignità, la tua personalità. Questo è uno dei motivi per cui quando esci dal carcere ti senti fuori dal tuo mondo, perché il tuo mondo era diventato il carcere e allora cosa fai? Ti ributti a delinquere perché non sei preparata ad affrontare la realtà del “fuori” e senti che vuoi ritornare “dentro” per ritrovare la realtà a cui eri abituato. Sembra assurdo o troppo giustificativo.
Penso che chi esce dal carcere dopo un periodo più o meno lungo dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo perché ti possa aiutare ad affrontare il mondo di fuori.

Comments 5

  1. Caspita! Mi spiace per la tua situazione: che cavolo hai combinato? Io non credo che la storia delle regole fuori sia molto diversa, temo anzi che vi siano ancora più regole da rispettare: tutti i doveri che hai verso te stessa e verso gli altri ed il fatto è che devi rispettarli perché la consideri la cosa più giusta, ma non per questo divertente o meno faticosa. Se non ce la fai a darti una regolata da sola, qualcuno dovrà occuparsi di te e non sarà più la mamma …

  2. liana…ora và a finire chè mi escludono dal sito, amen…(non penso scherzo ovviamente)…..io ò atteso molto per trovare le giuste risposte, e sopratutto le giuste parole, bene…il mio programmino è andato a farsi friggere…., ti spiego alla fine della lettera il motivo, intanto.. CONCORDO, ogni situazione anormale deve poi essere seguita dà un periodo di inserimento, a mè non’interessa il perchè uno è in carcere, io dico ..: sconti la tua pena, mà poi basta, non si paga in’eterno, indubbiamente il carcere è una situazione, appunto anormale, è un contesto diverso dalla vita di tutti i giorni, bne..io mò ti spiego perchè il mio programmino è andato a farsi friggere, io non sono stato in carcere, mà…ò avuto sincopi nervose, sono svenuto e per poco non dico “adios mondo”..per certe persone, tutto ciò è inconcepibile, per loro basta hai cibo e un tetto, certo..è già molto, mà…non basta…, ci vogliono parole chè non tagliano le gambe, ovvero non ti stroncano dentro, in’un commento ò letto,…chè cavolo hai combinato?..hai hai hai…si inizia già male…….., a mè speso mi dicono, hai solo delle storie, mà poi rischi di finire in psichiatria, ospedali..ecc ec.., e credimi..pure l’ì la libertà è limitata, poi ora niente lavoro, poi ti senti diverso e ti isoli, io vivo in borgata piccola, trà i monti, bene..mà sai chè a forza di star dà solo ò paura a vedere altre persone?..mi sento diverso…e ò voglia di tornare trà i boschi, ti capisco e molto bene, io mi permetto di dire, chè è vero, ognuno hà doveri..e molti, mà cavoli pure diritti, e trà questi, fino a prova contraria, esiste un diritto importantissimo, ovvero..non’essere giudicati, mà aiutati, non’è una legge scritta, è umanità.., purtroppo è scomparsa quasi del tutto cara liana, nè trovo molta in tè, e in questo sito, mà credimi..poca ..fuori……, non ci vuole un corso di psicologia per capire chè uno deve essere aiutato dopo certe esperienze, cavoli io dopo soldato, dicevo signorsì pure al mio gatto, talmente ero rimasto stronato dalla naja, (il militare)..purtroppo molti non capiscono..troppi non capiscono, mà non il fatto del carcere, in generale, c’è molta superficialità, io come sempre scrivo non sono un buonista, io per primo dovessi fare una cosa dannosa per la comunità e mè stesso, giustamente dovrei scontare la giusta pena, mà appunto..giusta, non pagare sempre, e poi..bè non penso uno si sveglia e dice. : ..ora voglio finire in carcere…, nò io penso chè uno già hà problemi quotidiani, allora, 1..sè uno è un pericolo per la società, è giusto sia in carcere..mà…con pene lunghe, 2..sè uno invece..è l’ì solo per un’attimino di totale disperazione, cavoli andava aiutato prima, e..almeno và..aiutato..dopo..sè prima non’è stato capito, è UMANITA’…è…un sentimento chè dovrebbe sbocciare dal cuore, normalmente, senza nulla di strano, io dico..oggi tutti parlano volgare, pensano solo hai soldi, niente rispetto per nessuno..ecc ecc….., e questi sono doveri????…e i NOSTRI diritti dove sono?..ovvero dignità, libertà, e vita interiore e esteriore serena, l’ì ..è il modo chè è cambiato, fà paura, ora carcere o non carcere, cara liana, spero torni più gente a ragionare col cuore, e non col dio denaro, sè nò in generale siamo fritti, e sè ci sentiamo a disagio in’un contesto simile, bè..credimi..i normali..SIAMO NOI. un forte abbraccio. mauri.

  3. Questo è un racconto del signor Giuseppe Ospite della Casa di Riposo Trisoglio

    2-8-1984

    VIAGGIO A CAGLIARI PER LAVORO

    Partimmo presto da Rivoli per Genova. Arrivati alle 10 ci imbarcammo. Giunti a Cagliari di notte fonda dormimmo in macchina.
    Il giorno dopo andammo in filiale Fiat per lavori con cavetti coassiali per computer.
    Alla domenica visitammo la città, il suo porto con le navi passeggeri.
    Visitammo Alghero e le sue grotte. Visitammo Castel Sarno.
    Andiamo a Connesa dove il mio collega aveva parenti. Visitammo l’isola San Pietro e il suo bellissimo mare.
    Facemmo ritorno imbarcandoci da Cagliari per ritornare a Rivoli il 30-8-1984, soddisfatti, contenti e felici.

    Giuseppe e Salvatore

    Rivoli (TO)

    Saluti anche da tutti gli altri Ospiti

  4. ciao liana,
    mi chiamo carolina,
    ho 25 anni, e tu?
    è la prima volta che entro su un sito di carerati…
    nelle mie preghiere,come Dio comanda nel vangelo,prego anche per tutti coloro che sono carcerati…ho sempre pregato, e oggi,dopo avere visto un triste film sulla pena di morte(cosa asolutamente ingiusta e sbagliata che Dio non vuole) sono venuta qui su internet a vedere se era davvero come dicevano in quel film, ovvero che in carcere c’è chi usa internet.e ho trovato voi.
    non sapevo nemmeno che i carcerati avessero questa possibilità…ritengo sia una cosa molto buona per voi,Dio vi aiuta ad avere un modo per alleviare la vostra pena tramite il conforto di tanti cuori altruisti
    io non mi sento di dare alcun giudizio,neppure sui carcerati.
    ognuno sa i fatti suoi,sa la sua vita com’è andata,sa la sua storia, es olo Dio può emettere la sua giusta sentenza,
    e tu stanne certa che Dio ci vuole bene a tutti e chi va da Lui non tornerà certo deluso.
    purtroppo le persone cattive che giudicano i carcerati come immondezza umana ci sono,ma lasciali parlare,quella è solo gente che non vede oltre il loro naso…non pensano invece di pregare piuttosto che Dio li protegga…abbiamo tutti bisogno di essere pritetti perchè nessuno sa quello che accadrà nei minuti successivi.
    un versetto del vangelo dice così: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? 3 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4 O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5 No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo»”.
    molti credono che le disgrazie altrui avvengono perchè sia dovuta ai suoi peccati o ai peccati dei suoi genitori, come si credeva. Ma invece Gesù risponde: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio”.
    spero che possiedi un vangelo,una bibbia…
    Dio ti da la libertà e la pace ovunque tu sia.

  5. ciao Liana
    quando sei fuori dobbiamo rispettare le opinioni degli altri anche se diverse e magari contrastano conil nostro modo di vedere o di agire. Ma non siamo tutti uguali e meno male!
    Questo significa che qualche volta dobbiamo reprimere i nostri istinti che ci porterebbero a reaggire in maniera diversa! Quindi dobbiamo ingoiare anche fuori più, che dentro!
    ciao
    antonio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *