tutte le notti dalla grata della mia cella mi illumini con il tuo occhio,
mi guardi, mi osservi, mi scruti fin nel profondo della mia anima,
instancabile cerchi di indicarmi la via,
ma pur con tutta la tua luce non vedi quel che io vedo;
non sforzarti caro amico faro,
ormai è rimasta solo una carcassa in balia dei flutti,
ma illuminami ancora con il tuo occhio,
affinchè io possa vedere la riva dove adagiare questi pioveri resti