Ieri è uscita la mia concellina, la mia amica, il mio sostegno, la mia energia… e pensare che appena ero entrata tutti mi dicevano che le vere amiche in carcere non esistono!
io sono qui da un anno e mezzo, lei era entrata 6 mesi dopo di me, avevamo legato fin da subito e non ci siamo più staccate l’una dall’altra. Al contrario di molte altre non abbiamo mai litigato seriamente e se avevamo qualche battibecco lo risolvevamo subito. non è facile trovare una persona in perfetta sintonia con te, di cui ti puoi fidare, con cui riesci ad aprirti e raccontarti, ma se la trovi e ci vivi 24 ore su 24 condividendo tutto, beh, aallora il peso della galera non lo senti più e il tempo vola senza che nemmeno te ne accorgi.
Penso che a livello umano ed emozionale, due sono le cose peggiori della galera: una è la convivenza forzata con persone a te incompatibili e la seconda è il distaccamento forzato da persone a te molto care.
Non fraintendetemi, sono molto felice per la sua libertà ma allo stesso tempo so aver perso la presenza di una persona per me molto importante e questo mi rattrista molto. In un anno ho trovato in lei quello che in 24 anni non ho mai trovato (e avrei voluto) in mia sorella.
Si per me lei è la mia sorella maggiore adottiva, è più di un’amica.
Forse chi non è mai stato in carcere non si rende conto di cosa significa vivere a stretto contatto 24 ore su 24 per giorni, mesi, anni. Mangiare insieme, dormire nella stessa stanza, scherzare, condividere momenti brutti, superare i dolori insieme, rapportarsi con tutte le persone e le situazioni che si creano in carcere. A nessuno augurerei mai di cadere in prigion, ma se proprio dovesse capitarvi vi auguro di trovare una persona speciale come è successo a me.
Io non amo molto gli essere umani, anche se appartengo a questa specie, ma credo ultimamente di averli rivalutati, perchè ho capito che l’importante non è dove sei e cosa fai ma con chi sei e come lo fai.
quindi grazie sorella mia, mi hai fatto fare proprio una bella carcerazione, spero di rivederti presto fuori!
Comments 7
ciao laura, …io in situazioni diverse, mà ò avuto le stesse tue esperienze, ti capisco molto bene, io per volontariato sono stato all’estero e vivevo 24 ore sù 24 con famiglie del luogo, bè…intanto..io penso chè solo i genitori ci sono imposti, infondo mica li possiamo scegliere, per il resto, pur essendo figlio unico ò trovato vere sorelle e veri fratelli, amici migliori dei miei parenti, bè..insomma una famiglia e ci siamo scelti noi, e ero in povertà assoluta e nei problemi più disparati, non i situazioni ottimali. auguro a entrambe di ritrovarvi e di continuare la stupenda amicizia. concordo sul fatto chè incide e molto con chì vivi, ti dedico il mio motto, bè..l’ò pensato io e m’è piaciuto, descrive il mio carattere, l’importante non’è vivere, mà sapere per chì e cosa uno vive, con simpatia. maurizio.
ciao laura…mi chiamo giuseppe ed ho 30 anni…non sto a qua a sciverti tutti i soliti luoghi comuni ecc…io ti CAPISCO…capisco ciò che vuoi dire…sono stato “dentro” anche io…e non so mai se te leggerai questo commento…ma se lo farai sappi che io avrei molto piacere di creare una corrispondenza con te..voglio scriverti…un abbraccio sincero..SINCERO & VERO….
Buongiorno siamo gli Ospiti della Casa di Riposo Trisoglio,
abbiamo letto la sua lettera tutti insieme ed ecco i nostri commenti:
Esterina: “Una lettera scritta con sentimento che descrive un amore reciproco. Le auguro di poter mantenere in futuro questa amicizia”.
Giuseppina: “Un gran sentimento e la paura di non poter ritornare a casa”.
Riccardo: “E’ stata ben scritta, si vede che il Signore l’ha aiutata”.
Gemma: “Mi piace”.
Gina: “ Bella e commuovente”.
Carolina: “Trovarsi da soli in una stanzina per anni e anni non è facile, meno male che lei ha trovato una vera amica”.
Bert: “E’ vero, a volte le amicizie sono più forti del legame che si può avere con una sorella.”
Valeria: “Una lettera ben fatta ! Ecco un proverbio piemontese: Nè per torto né per ragione non farti mai mettere in prigione!”.
Maurizio: “Ha trovato parole stupende per descrivere questa situazione”.
Alessandro: “ Secondo me la giustizia deve essere correttiva e non punitiva”.
Margherita: “Secondo me i giovani non devono essere lasciati soli”.
Saluti gli ospiti della Casa di Riposo Trisoglio: Gina, Vincenza, Rosa, Tommaso, Francesca, Giuseppina, Maurizio , Cornelia,Valeria,Gemma, Margherita, Luigi P., Olga, Lidia, Margherita, Riccardo, Giuseppina A., Carolina, Maria,Celeste, Luigi, Bruno, Mariola, Assunta B., Margherita, Assunta.
ciao Laura,
è bello leggere ciò che scrivi. E’ bello pensare che grazie a questa tua amicizia hai rivalutato gli esseri umani!
Quando ho letto quella frase mi è venuto un colpo! Come fa una ragazza così giovane a dire “io non amo gli esseri umani”? L’ho trovato triste….e se ora stai rivalutando i tuoi simili grazie a questa amicizia…bè! evviva!!! Gli esseri umani non sono un’entità “monoblocco” e per fortuna si può trovare qualcuno per cui valga la pena “perdere un pò del proprio tempo”.
Non perdere questo legame!
Carissimi,
proprio di queste tematiche stiamo parlando nel blog di Milano si-cura http://www.milanosi-cura.it/blog/blog.asp.
Sarebbe davvero interessante poter ricevere un vostro contributo, vivo e profondo, alle nostre discussioni.
Grazie in anticipo se vorrete passare a leggerci, raccontarci le vostre storie e partecipare ai nostri discorsi.
Ho letto un articolo, tempo fa, sul sito della Casa di Reclusione di Porto Azzurro (Livorno) scritto dal direttore D’Andria, se non ricordo male, che descriveva una realtà secondo me immaginaria; diceva che i detenuti possono lavorare, acquistare cibo ed altri materiali in una sorta di negozio interno, tenersi aggiornati con quotidiani, avere un computer (se pure non collegato alla rete…), frequentare corsi universitari e dare anche conforto alle famiglie contribuendo con parte del ricavato del loro lavoro. Quando sono arrivato a leggere che dopo un mese di lavoro lo stipendio era di circa 200 euro, sono saltato letteralmente sulla poltrona! Io non sono ricco, lavoro e guadagno 1400 euro al mese e tra una spesa e l’altra, una fattura e l’altra, una bolletta e l’altra, al 20 del mese non ho soldi e ricorro alla Caritas per il latte, il pane, un pò di zucchero e qualche chilata di verdura in fase di putrefazione. Come è possibile che con meno di 200 euro si possa acquistare beni in una sorta di negozio interno, come è possibile mantenere un computer, come è possibile frequentare un corso universitario quando, per versare le sole tasse di iscrizione, occorrono più di 10 stipendi? E i libri? I costi dei biglietti di viaggio? Le permamenze sul luogo per gli esami? L’altra settimana sono stato a Roma per motivi di famiglia e in tre giorni, tra mangiare e dormire (da vero spartano in un Bad&Breakfast) e cibo a base di panini e acqua, ho speso 330 euro tra treno e sistemazione! Come si fa, quale alchimia usate voi detenuti per poter acquistare in quella sorta di negozio interno quanto vi occorre, mantenervi e aiutare i vostri familiari con parte del vostro stipendio? Cos’è, avete forse un cristo che moltiplica i soldi come fece con i pesci? Oppure ho letto una “sola”? Spero che non ti abbia rattristato con le mie parole e anche di sapere che stai bene. Saluti a tutto il personale “medico” e un fraterno (si dice così?) abbraccio. Vincenzo Terracciano, per i miei genitori e per chi mi conosce, Ivan.
Le vere amicizie nel carcere esistono e sono quelle più veriterie….
Li si crea una solidarietà unica….
Mi spiace che la tua “coinquilina” sia uscita… oddio sono felice per la sua ritrovata libertà,ma è triste per te… che il tempo (per voi ancora più lungo) si senta acnora di più… ti abbraccio…