Ciao Leda, mi ha fatto piacere leggere ciò che hai scritto e ti ringrazio soprattutto per l’abbraccio. Non ho letto “Il Destino” di Tolstoj, ma se lo trovo in biblioteca sarò felice di leggerlo.
Quell’Io, che scrivi che dovremmo nutrire, io lo alimento ogni volta che scrivola realtà della mia vita, accettando le scelte che ho fatto e non mortificando la realtà, che vivo perchè io per primo scegliendo questa strada avevo la consapevolezza che nel cammino avrei fatto questa fermata.
Poi è naturale che ciò che fuori vivevo, come un abbraccio, ora qui manchi e che quindi rimpiangi quelli negati per superficialità, per orgoglio, perchè veniva facile negarlo… Ci sono cose che trovano il loro valore quando ovunque ti giri non puoi averle e solo così quelli come me impareranno a rispettarle.
Ricambio il tuo abbraccio, Guglielmo
Comments 3
caro guglielmo, quello che tu scrivi è la realtà che molti qua fuori la rendono ipocrita, sporca, traditrice… sono piccola, però sono figlia, madre e in quello che tu dici mi ritrovo perchè a volte le sbarre sono non sempre d ferro a volte sono fatte di risposte, gesti, parole, domande, attimi che si vivono nella propria quotidianità…. sai la vostra solitudine, di tutti voi a volte la si vive fuori, in mezzo ad una marea di gente, cambiano le regole, cambiano i paesaggi, i suoni, ma la libertà si ha solo nel cuore, come un falco senza catene che riaquista la sua libertà, lui ritorna a volare, cosa che non ha mai dimenticato, dentro il suo cuore quel sapere non si cancella…. nel cuore di ognuno di noi non si dimentica mai né un’abbraccio, né un sorriso, né una persona che ti ha dato emozioni. basta chiudere gli occhi cominciare a sognare, li nessuno potrà metterti le sbarre davanti al viso, ritrovi emozioni, persone, luoghi…. chi non c’è più li ti parla…. un abbraccio a te guglielmo
caro guglielmo, quello che tu scrivi è la realtà che molti qua fuori la rendono ipocrita, sporca, traditrice… sono piccola, però sono figlia, madre e in quello che tu dici mi ritrovo perchè a volte le sbarre sono non sempre d ferro a volte sono fatte di risposte, gesti, parole, domande, attimi che si vivono nella propria quotidianità…. sai la vostra solitudine, di tutti voi a volte la si vive fuori, in mezzo ad una marea di gente, cambiano le regole, cambiano i paesaggi, i suoni, ma la libertà si ha solo nel cuore, come un falco senza catene che riaquista la sua libertà, lui ritorna a volare, cosa che non ha mai dimenticato, dentro il suo cuore quel sapere non si cancella…. nel cuore di ognuno di noi non si dimentica mai né un’abbraccio, né un sorriso, né una persona che ti ha dato emozioni. basta chiudere gli occhi cominciare a sognare, li nessuno potrà metterti le sbarre davanti al viso, ritrovi emozioni, persone, luoghi…. chi non c’è più li ti parla…. un abbraccio a te guglielmo
Guglielmo,
leggendo i vari scritti mi stupisce la vostra conoscenza della lingua italiana. Quando penso ai carcerati immagino gente incolta..invece mi sbagliavo. ma avrei una domanda da porti: siccome io credo che la conoscenza rende liberi, cosa è accaduto nella tua vita per essere finito in una cella? Perchè il tuo cammino ha preso questa direzione di…stallo?
Spero mi risponderai. Ciao e ..un abbraccio forte da sorella ed amica, che vorrei che tu veramente sentissi. Anche io ne sono privata da più di dieci anni ormai. Mio marito, a causa di un ictus, giace totalmente paralizzato in ospedale, prigioniero del suo stesso corpo.