Desiderio

 

Predicono la fine del mondo nel 2012, se fosse vero e mi chiedessero di esprimere un desiderio non chiederei né libertà né soldi, amore no, chiederei semplicemente di capire se per la costituzione italiana ogni cittadino è uguale all’altro, se tutti abbiamo gli stessi diritti e gli stessi doveri perchè ho l’impressione, no, veramente ho certezza, che non sia vero. Fanno bene a riscrivere la costituzione, forse la faranno più veritiera nel senso che i più ricchi e potenti hanno tutti i diritti e i poveracci non hanno assolutamente nulla. Sembra un paradosso ciò che dico, però dovevo venire in carcere per capire veramente la vita e per vedere la disparità fra un essere umano e l’altro, il carcere mi è servito innanzitutto a vedere le durissime realtà nella vita carceraria.
L’ Italia è fortemente penalizzata dalla Corte di Strasburgo per violazione dei diritti umani. Sono anni che sento dire che i detenuti vivono in condizioni inumane, ogni tanto per sfoltire danno un indulto o amnistia però di concreto per ovviare a questi trattamenti non fanno niente.
Dicono, ed è vero, che i detenuti conoscono il codice penale a memoria e corrisponde a verità, infatti me lo sono letto tutto come fosse un libro di avventure perchè di questo tratta l’ordinamento penitenziario che è stato scritto tantissimo tempo fa, infatti si parla ancora di divise per detenuti, prescrive sia le misure delle celle che i diritti e doveri dei detenuti eppure le carceri che sono state costruite dopo hanno continuato a farle sullo schema delle precedenti.
Hanno aperto le frontiere a tutti senza pensare che entravano anche potenziali delinquenti, non hanno pensato che  lavoro sufficiente per tutti non c’era. E la fame fa fare delle brutte cose ed ecco che scatta l’arresto e la detenzione poi tuonano sul sovraffollamento, promettono e mantengono solo per chi è un pezzo grosso.
Ma allora a cosa serve il codice penale se non vale per chi di soldi non ne ha? Se poi gli altri non vengono perseguiti dalla legge?
Ecco cosa vorrei capire, perchè non siamo tutti eguali; che si tratti anche di questo razzismo, non per il colore di pelle o per la nazionalità ma tra chi ha soldi e chi non ne ha.
Ecco il mio desiderio.

Comments 5

  1. Liana,
    ho ricevuto alla mia posta elettronica il messaggio e sono entrata nel sito; ho letto le riflessioni. Questa tua sulla fine del mondo mi ha fatto riflettere su due punti: uno sul carattere”relativo” della realtà, l’altro su quello più noto che riguarda la teoria del Darwinismo sociale in base al quale il più forte prevale sul più debole. l’umanità non cambierà mai se ognuno continua a pensare per se stesso. Tu giustamente vorresti che la legge fosse uguale per tutti, che ogni cittadino venisse rispettato ed ascoltato. Io come desiderio chiederei di vivere nella pace di spirito di comunione fraterna con i miei propri figli, la mia famiglia e gli amici. E’ un pò quello che provo di fare con la mia vita giornaliera, ma mi rendo conto che gli egoismi e le paure ci bloccano. Per poter vivere in serenità bisognerebbe essere sempre innamorati: innamorati di qualcuno, innamorati del lavoro, innamorati della vita, innamorati della natura. L’esistenza però, in quanto limitata, imperfetta, ci presenta dei piatti non sempre appetitosi. Io mi sono ammalata di Lupus quando avevo 28 anni. Adesso ne ho 54. Sono “prigioniera” della mia malattia. Non ho controllo su di essa e dipendo molto dal Lupus. Poi 10 anni e due mesi fa mio marito ebbe un ictus ed è rimasto totalmente paralizzato, immobile, muto, con tracheotomia e sondino per nutrimento. Quello fu il terremoto della mia vita. niente è stato più lo stesso. Mio marito è ancora vivo e vive in un istituto per cure a lunga degenza. Io vorrei che gli Stati del mondo proibissero ai medici di giocare a Dio, di lasciare morire chi non può più svolgere le funzioni naturali del mangiare, della parola, dell’intestino, invece di sperimentare nuove tecnologie in nome della salvaguardia della persona. La sofferenza che deriva da questi tentativi è davvero disumana. Essere prigionieri del proprio corpo! Come spiegare o giustificare un’esistenza tanto orribile?
    Io mi sento sempre una persona a metà, impotente nei confronti di mio marito, sola in mezzo agli altri, in cerca continua di un impegno per non pensare ai miei guai. Ma la giustizia si’, quella dovrebbe essere sempre la parola d’ordine quotidiana, seguita dalla scelta dell’amore.
    Non conosco la tua storia, ma se vuoi potresti raccontarmela. Io ti ascolterei volentieri.
    Un abbraccio
    Graziella

  2. volevo scrivere molte cose, ma poi leggendo il tuo scritto carissima liana e il commento di graziella mi sono ammorbidito, volevo usare toni molto più duri per dire che pure io ho notato che…. è vero non per tutti ci sono uguali doveri e diritti, secondo il mio modesto parere……noi…….”serviamo”, insomma siamo dei piccoli capitali su cui speculare, siamo numeri, cavie dà laboratorio, insomma diciamo le cose come stanno………, se tutto funziona al meglio ognuno ha la sua parte di felicità, serenità e giustizia, mà poi gl’ingordi……come fanno a guadagnare?….innegabilmente io non sono in situazioni dure come quelle vostre in carcere, e anche di persone come graziella, mà ti dico di tutto cuore..che nessuno fà in modo che questo non’accada, anzi…….ti stimolano…., l’altro sabato ero al prontosoccorso, tachicardia, sincope nervosa, insomma….non solo un banale esaurimento, poi col niente lavoro, poi devi pagare tutto e non trovi soldi, …viene veramente da chiedersi se esistono ancora dei diritti……., pensa ho visto per t.v. un programma che intervistava chi stà al governo, bene …. era un sondaggio provocatorio per vedere chi di loro conosce la costitizione, almeno il primo emendamento……., bè nessuno……lo conosceva correttamente, e col sorrisetto ironico lo confessavano, io cara liana posso solo dirti una cosa….spero che la società ritorni a capire che si vive col cuore e non col portafoglio, mi fa molto male vedere guerre trà poveri……, oggigiorno tutti sono tesi, non comunicano, non si aiutano, io spero di rivedere un pò di umanità nella costituzione privata che ognuno di noi dovrebbe avere nel cuore, si chiama coscenza…….e amore per sè e per il prossimo, grazie liana, come sempre i tuoi scritti sono fonte di sensibilità e di verità. io pure ascolto sempre con gioia i tuoi racconti. un’abbraccio. maurizio.

  3. Carissima Liliana,SANTE parole hai scritto, ma parole che ormai che tutti leggono e nessuno ha letto,che tutti parlano ma nessuno ascolta noi poveri disgraziati ,che ci siamo trovati in questa brutta avventura di affrontare le mura carcerarie,parlo in questo modo xk mio marito si trova li dentro da 12 anni ma cause su cause testimoni su testimoni,io mi dico quando sono i deboli quelli che perdono sempre mi dico chiedendomi ancora xk allora dicono che la legge è uguale x tutti?se x noi sta legge non esiste ?ma esiste solo la legge del piu forte e noi siamo poveri disgraziati costretti a pagare i peccati di quei collaboratori che si dicono pentiti che pentiti non sono ma che si pentono solo x uscire dal carcere e buttare fango su quei poveri disgraziati che hanno mani legate dai potenti….chi ci potra’ aiutare un giorno?chi si sveglierà un giorno x liberarci dalle grinfie dei potenti che si muovono solo se vengono toccati loro personalmente …….e cambiano leggi a loro interesse.ma il nostro GIUDICE IL SUPREMO è LUI QUELLO CHE DECIDE E COMANDA TUTTO E A LUI ONORE E GLORIA GESU’ SALVACI E LIBERACI ……………..SALUTONI

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