Erano le quattro del pomeriggio e mi trovo seduto in un dehor di un paese svuotato.
Aspettando Anastasia.
“Sono qui che aspetto lo scorrere del tempo inesorabile. Il caldo, il sole
Che è ancora alto e già sa che dovrà violentare altre notti.
Tanta gente d’intorno e mi sento solo.
Il mio pensiero vola a te tesoro…
Eri buona come un tozzo di pane, ma brutta come una caduta dalle scale, forse,
in un’ altra situazione avrei anche potuto innamorarmi di te…ad esempio,
se fossi nato scemo!”