In ricordo di un’amica

Conobbi Maura qualche anno fa, quando mi venne in mente di iscrivermi alle scuole superiori come privatista; così, tramite un’educatrice, mi fu presentata, essendo lei la coordinatrice scolastica. Mi colpì subito l’entusiasmo che ebbe nei miei confronti quando le spiegai che volevo ricominciare a studiare. Così da quel momento ebbi il grande piacere di approfondire questa conoscenza.

Ogni tanto passava dalla torrefazione dove lavoravo per consegnarmi dei fogli inerenti alla scuola e davanti a un caffè, che lei preferiva amaro, ci soffermavamo a parlare di temi legati spesso al sociale e dei modi per contestare le forme di oppressione.

Trovavo interessante la passione che metteva nell’affrontare i vari discorsi e che nei miei riguardi non si poneva come una maestrina perbenista che bacchettandoti ti diceva: “Hai fatto il cattivo, non si fa”, ma tutt’altro, ascoltandomi interessata replicava senza quel velo di falso moralismo che adotta chi non vuole prendere posizione,

Concludendo vorrei dire due ultime cose: la prima è che ad oggi considero l’incontro con Maura un’esperienza di vita che mi porterò dentro per sempre; la seconda è che credendo profondamente che noi siamo anche quello che lasciamo al nostro passaggio, lei ne è la prova, vivendo un po’ in tutti noi,

Comments 1

  1. educare, è come portare l’allievo con sè … non c’è molto altro, sai, nel compito dell’educatore. Come quando annaffi una pianta, poi fa tutto lei da sola, devi solo esporla al sole.
    Grazie del tuo commento. Enzo

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