La visita degli studenti del Liceo "Mazzarello" al carcere di Torino

In risposta ad Alessandra dell’Istituto Superiore Bosso-Monti

Buongiorno Gent.ma Alessandra,            
sono felice di sapere che questo progetto ti abbia fatto riflettere su questo mondo parallelo, vissuto da esseri umani.
Certo non siamo santi, e neanche tutti uguali; abbiamo fatto molti sbagli, chi più gravi chi meno gravi.
Ci sono dei reati particolarmente brutti, odiosi, citandone qualcuno: pedofilia, violenza sessuale, femminicidio, e credimi da noi stessi condannati senza se e senza ma; solo se potessimo incontrarli, ti assicuro, che faremmo noi giustizia per coloro che sono stati vittime.
Ma questi insulsi vengono isolati e quindi per noi è impossibile poterli prendere.
Tuttavia anche io ho commesso degli sbagli ed è giusto che paghi per i miei errori.
Non mi nascondo dietro ad un dito, e per questo ti dico che sapevo a cosa andavo incontro, ma l’ho dovuto fare ugualmente, perchè, ahi me, obbligato dal mio stato di tossicodipendenza.
Mi trovo qui per aver fatto rapine e, spero, tu mi possa credere se ti dico che non ho mai fatto del male a nessuno fisicamente.
Tutto ciò non voglio che venga letto come un attenuante, ma solo una conseguenza che mi sono andato a cercare.
Certo mi piacerebbe trovare un lavoro, ma credo che tu possa immaginare come sia difficilissimo per me trovarlo per ovvi motivi.
Vorrei tanto che qualcuno mi desse un po’di fiducia, questo sarebbe contraccambiato, alla grande.
Purtroppo è difficile che ciò avvenga, anche se io non mollerò mai.
Ecco spiegato perchè ho paura di ritrovarmi in condizioni di commettere di nuovo altri reati.
Sai sono abituato a non chiedere nulla a nessuno.
Non mi va l’idea di sfruttare qualcunaltro, e purtroppo sono troppo orgoglioso per fare una vita da barbone, anche se questi ultimi hanno il massimo rispetto da parte mia.
In ogni caso in questo mondo parallelo, detto carcere, si viene trattati come numeri, costantemente ci si trova a difendere la propria dignità di essere umano.
Siamo sottoposti a continui abusi intesi come diritti.
Qui chi non lavora e non ha nessuno che da fuori gli spedisca qualche soldo, è davvero nella m…., visto che devi comprarti beni di prima necessità, che vanno dalla carta igienica, allo shampoo, e se non vuoi mangiare il cibo dell’amministrazione, il cosiddetto «carrello», devi fare la spesa per cucinare.
Sembra facile visto da fuori.
Tanti dicono che stiamo bene qui, che abbiamo persino la tv (è da sei mesi che vediamo solo 3 canali, perchè si sono bruciati i decoder e non hanno i soldi, dicono, per aggiustarli e quindi da 10 canali siamo arrivati a 3).
Come vedi qui si sta tutt’altro che bene, si sopravvive, non si vive, e tu sei una delle poche persone che l’ha capito, quindi non mi resta che dirti Grazie di cuore.
Con una grande stima ti saluto.    

 

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