Cosa faccio appena esco

Marco, detenuto presso il carcere di Torino, racconta cosa farà una volta uscito

Telefono a mia mamma, alla mia famiglia, vado qui vicino, dove lavoro. Saluto i miei amici, prendo la macchina, mi faccio portare in qualche posto, poi vado a casa mia. Non l’ho mai vista la mia casa, sono molto curioso, chissà se mi piacerà. Sicuramente con calma cambiarò alcune cose e le sistemerò a mio piacimento. Starò qualche giorno qui a Torino, poi vado giù, da mia mamma, magari mi faccio una settimana con lei: devo parlarle devo, spiegarle cosa ho passato in questi anni lontano da lei devo. Dirle perché la mia vita è cambiata, devo convincerla che qui dentro non ci finirò mai più.

Sono morto 3 anni fa, sto rinascendo, ho tante paure, tantissime ma ho una gran voglia di vivere. Appena ritorno mi metto subito a lavoro. Devo fare bene quello che so fare, devo fare di meglio, voglio pensare positivo, voglio sconfiggere le mie paure, di salute e di vita. Forse chiederò aiuto a qualcuno che mi possa capire. Poi, appena mi stabilizzo, continuerò a far parte di questo blog: scriverò, faremo degli incontri con studenti, e magari anche con chi volesse sapere di più sul carcere, su scelte di vita sbagliate e su come ci si può sentire un leone in gabbia. Su come ci si sente quando ti viene detto che la tua vita da quel momento deve cambiare per forza, che devi curarti e prenderti cura di te stesso, di come la tua vita di roccia si è trasformata in cristallo. Vivo ancora di ansie di paure, ma qualcosa in me mi dà la forza di reagire. 

Spero di trovare qualcosa di buono lì fuori persone che possono capirmi che magari mi diano un po’ di incoraggiamento come corre il tempo ho già a 38 anni.

Marco

Comments 11

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    Marco,

    ti auguro sinceramente che tutto quello che ora stai vivendo con gli occhi della mente e del cuore possa trasformarsi a breve in realtà, donandoti quel calore che in questi anni, forse, ti è mancato.

    Filippo

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    Caro Marco,

    pensare in maniera costruttiva e positiva, ripromettersi di realizzare, lavorare e cercare di essere attivi, prima di tutto per il proprio bene e poi per il bene comune, rappresenta il primo passo per dare inizio ad una vita nuova.

    Dal male può nascere il bene, e questo può diventare di esempio e di aiuto per giovani persone che stanno iniziando un percorso pericoloso, di cui forse sono ignari.

    Chiara

  3. Scrivo sotto questo commento , ma ciò che scrivo è indirizzato a tutti. Oggi ci siamo incontrati a prometeo, e da qnd sono uscita non ho fatto altro che pensare a voi, ma non con compassione, assolutamente. Ho pensato a voi come persone , esattamente come me… Come è semplice arrivare li.. Per un niente per una necessità e come è difficile uscire … Ma non intendo dire uscire negli anni (come pena) ma uscire da questo giro che diventa un circolo vizioso. Credo che in prometeo voi stiate bene , be certo non come a casa vostra o con le vostre famiglie, però meglio rispetto ad altre sezioni. Perlomeno li avete delle persone che vi seguono, vi capiscono e nel vostro piccolo siete liberi. Poi non dovete sentirvi soli, perché noi a volte vi veniamo a trovare e le ore interminabili scorreranno più velocemente! Vi sembrerà tutta una lotta contro il tempo, ma quale tempo? Per arrivare a cosa ? Vi chiederete… Ma tranquilli, qui fuori c’è una speranza anche per voi, in sto mondo di merda tutti prima o poi troveremo la nostra giusta strada. Vi abbraccio, e scriveremi presto. Rendiamo più attivo questo blog, iniziamo da qui!
    Laura

  4. Ciao Marco 🙂
    Sono Sara una delle alunne della scuola dove sei venuto oggi, lunedì 9 marzo.
    Mi ha fatto veramente piacere che tu abbia sacrificato parte del tuo permesso per passare due ore con me e la mia classe per rispondere alle nostre domande e per raccontarci della tua vita. Dalle tue parole e dai tuoi occhi oggi ho capito che una volta che sarai uscito cambierai veramente e finalmente. L’hai detto anche tu che hai commesso degli sbagli ma che ora sei pronto a cambiare. Credo in te e so che riuscirai a ricominciare. Ti auguro il meglio, sia a te che alla tua mamma 🙂

  5. Ciao Marco,
    Il tempo passa in fretta e le situazioni cambiano, e tu con loro. Sei cresciuto, forse anche grazie a questa condizione. Credo in te, nella possibilità che tu, stringendo la tua mamma, deciderai di non perderla piu, e di comportarti ascoltandoti.. Ascoltando la tua anima! Non dimenticare che hai molto da dare agli altri, e lo dimotrano gli interventi di alcuni studenti, a cui un ‘estraneo’ ha lasciato qualcosa dentro.. E potranno riceverlo anche fuori.
    Un abbraccio Marco!

  6. Per Emanuela

    Ciao Emanuela,
    hai ragione a dire che il tempo passa in fretta, anche questo è motivo del mio “futuro cambiamento”.
    Cercherò di migliorare sempre, consapevole delle difficoltà, prendo il tuo abbraccio, quello di Sara e ne faccio forza per andare avanti. Sono contento che il nostro incontro sia servito a qualcosa. Io sono qui per qualsiasi domanda o ad un eventuale incontro come quello passato. Grazie a te e a tutti voi.
    Marco

  7. Per Sara

    Ciao Sara, sembra strano, ma ricevere i vostri scritti qui dentro è come se tutto intorno a me svanisse. È bellissimo.
    Se ho sacrificato 2 ore per stare con voi, l’ho fatto in primis per me, perché credo sia giusto che anche voi sappiate chi c’è qui dentro, cioè persone, esseri umani come voi. Ti ringrazio per l’augurio per me e mia madre. Ti abbraccio anche io, scrivetemi! Un saluto a tutti!
    Marco

  8. Ciao Marco 🙂
    leggendo il tuo post sono rimasto colpito dalla tua forza e tenacia nel poter costruirti una nuova vita. qui da noi a scuola abbiamo affrontato per circa 1 mese l’argomento del carcere, prima di iniziare questo progetto avevo delle idee su questo ambiente e sulle persone ma grazie a Valeria e ai suoi racconti ho cambiato totalmente modo di pensare. Valeria ci ha raccontato di te e del tuo percorso e sono rimasto molto colpito. Miraccomando non mollare mai e continua cosi che la vita è lunga e hai tante opportunità. Ti auguro il meglio per la tua nuova vita 🙂 spero un giorno di poterti incontrare qui da noi a scuola per raccontarci ciò che hai vissuto.
    In bocca al lupo Marco

  9. Ciao Marco, apprezzo moltissimo il tuo lavoro sul blog, penso che sia un’ opportunità per te e per tutti voi di un cambiamento vero, autentico, penso che nelle tue parole ci sia una carica di verità immensa, tu provi esattamente quello che scrivi, poichè hai capito di avere sbagliato. Abbi fiducia sempre in te stesso! Non ti demoralizzare! Tu sei già un’ altra persona! là fuori troverai molte persone che avranno fiducia in te e che ti aiuteranno a rientrare in società, continua ad avere fiducia in Valeria e nell’ associazione Prometeo che in questi anni in carcere ti aiutato a scoprire chi veramente sei, una persona che vuole cambiare per essere diverso, l’ uscita dal carcere deve essere per te una nuova vita, una nuova rinascita! Sii te stesso, questa esperienza ti deve servire per fare della tua vita un diamante. Per concludere ti lascio con le parole di Fabrizio De Andrè, il quale afferma che dai diamanti non nasce niente, ma dal letame nascono i fiori, fa’ che da questa esperienza negativa nascano dei fiori, cioè una nuova vita, bella come un fiore e colorata come un fiore, come ultima cosa ti lascio con le parole di Papa Francesco: Non lasciatevi rubare la speranza, la speranza è l’ unica cosa che vi fa andare avanti. Credi sempre in te stesso! Abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza per essere un uomo migliore, poichè solo se hai fiducia in te stesso, gli altri ti potranno aiutare! Ora tu sei come un uccellino che sta spiccando il volo verso il cielo, ti auguro di volare sempre più in alto verso una meta, che anche se ti sembrerà lontana, presto o tardi la raggiungerai! Buona fortuna per tutto e grazie per le tue parole che mi hanno aiutato a riflettere!

  10. Ciao Marco, mi chiamo Emanuele e ho 18 anni. Anche io vivo la tua stessa condizione di detenuto nel carcere minorile di Roma. Nel primo paragrafo che hai scritto mi sono molto rispecchiato. Anche io non vedo casa da 5 anni, a malapena mi ricordo come è fatta e quante stanze ha. Io non vedevo i miei da quando sono andato via di casa, li ho visto dopo 5 anni, qua dentro per il mio 18° compleanno. Non mi hanno nemmeno riconosciuto quando si sono seduti…non sapevo da dove cominciare, cosa dire, quale discorso aprire…e neanche loro…ci guardavamo negli occhi e basta. Io ti auguro che sarà più semplice raccontare piano piano tutto quello che hai passato in questi anni. Forza, un saluto.

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