Laboratori Scuola: alcuni pensieri delle classi quinte del Bosso Monti di Torino

Laboratori Scuola: alcuni pensieri delle classi quinte del Bosso Monti di Torino

[siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Image_Widget”][/siteorigin_widget]

Sono iniziati i laboratori con le classi quinte dell’Istituto Bosso Monti di Torino.

Il nuovo percorso porterà i giovani studenti a conoscere direttamente le persone detenute della sezione Prometeo e del Polo Universitario con l’ingresso in carcere. Questo è l’obiettivo del nostro progetto: il pensiero nasce da una conoscenza e da un dialogo con quelle realtà e storie nascoste che si tendono a dimenticare, quasi come se non fossero parte integrante della società in cui si vive.

[siteorigin_widget class=”MetaSlider_Widget”][/siteorigin_widget]

Abbiamo pensato di raccogliere tra i giovani le loro aspettative rispetto al carcere, alle emozioni che potrebbero provare e alle domande che vorrebbero rivolgere a chi vive una condizione di privazione della libertà e a chi lavora con loro. Questi sono alcuni dei loro pensieri:

 

Cosa chiederesti ad una persona detenuta?

 

  • «Cosa si prova a stare chiuso in un carcere, sapendo di vedere poche volte i propri familiari o quasi mai»
  • «Come è stato il primo impatto in questa vita reclusa e come immaginerebbe la sua vita al di fuori del carcere»
  • «La causa per cui ha commesso quel determinato reato e se si è pentito»

 

Ad un agente penitenziario chiederei:

 

  • «Perché ha scelto di fare questo lavoro e qual’è secondo la sua ottica il compito più difficile da svolgere?»
  • «Quali sono le sue emozioni ogni volta che si relaziona con le persone detenute?»
  • «Cosa si prova quando deve avvisare che il tempo è terminato per i colloqui familiari?»

 

Ad un operatore penitenziario chiederei:

 

  • «Come costruiscono una relazione di fiducia con le persone detenute che seguono?»
  • «Quali emozioni prova quando sente i racconti e gli sfoghi delle persone detenute?»
  • «Quali sono le soddisfazioni del suo lavoro?»

 

Come descriveresti il carcere?

 

  • «Lo immagino come un luogo cupo e grigio, monotono per il numero di attività che si possono fare»
  • «Ho sempre visto il carcere come un posto freddo e vuoto, dove le persone vengono portate per punizione di un qualcosa che hanno commesso»
  • «Lo descriverei come un luogo, una stanza senza fiato dove tutto gira intorno a quella cella con persone mai conosciute»

 

Quali emozioni, sensazioni pensi di poter provare durante l’ingresso?

 

  • «Sicuramente la curiosità di vedere il posto nel suo interno, un’esperienza che penso non capiterà più e che mi lascerà un segno»
  • «Penso di poter provare agitazione, non per paura delle persone che vi stanno all’interno ma per un questione empatica,cioè non essendo un ambiente piacevole mi metterei al loro posto e proverei a sentirmi come potrebbero sentirsi loro»
  • «Sinceramente penso di poter provare delle grandi emozioni, belle e brutte. All’inizio proverò un senso di agitazione ma penso che sarà una gran bella esperienza»

 

La Redazione


 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *