Pubblichiamo la risposta che Nando, detenuto presso la sezione Prometeo della Casa Circondariale “Lorusso-Cotugno” di Torino, ha scritto in risposta a un paio delle domande che i ragazzi della 5° E dell’IIS “Bosso Monti” hanno prodotto durante le attività laboratoriali organizzate dalla associazione Dentro e Fuori.
Penso che non mi è facile poter dare una spiegazione perché io mi trovo qui. Sinceramente sono quasi 10 anni che cerco di darmi una risposta, forse ancora non la so o forse sono io che non voglio saperla. Di una cosa ne sono certo, sono un coglione, non dovevo permettermi di togliere la vita ad un’altra persona, ono chiamato ASSASSINO, così mi hanno definito i media, la gente, i giudici, i familiari della parte offesa.
Fino al 2007 ero un ragazzo normale, sono andato a scuola, lavoravo, viaggiavo, avevo amici, una ragazza, avevo dei sogni ma non avevo occhi puntati addosso, poi in meno di un minuto mi sono trovato a convivere con la nomina dell'”assassino”. Mi fa male sentirlo, come non mi è facile condividere la mia esperienza con altre persone, anche a scriverle su un foglio, perché essere chi sono fa provare una grossa vergogna.
Vivere con un peso così grosso dentro non è bello, non si cancella cosa ho fatto, nè posso nasconderlo: ci devo convivere.
Ti trovi in uno stato di esclusione con la gente che ti circonda, vivi in un mondo tuo perché vivi con le tue smanie: ti senti osservato, hai paura che la tua vita è finita perché ti senti scartato, non sei più vivo. Poi entra in causa il “Rimorso” che è più Bastardo dell’essere giudicato, lui si che fa male perché nelle belle e nelle brutte giornate ti entra dentro senza chiedere permesso ed è lì che ti senti uno schifo. La cosa più brutta del rimorso è che ti farà compagnia per tutta la vita. Non auguro a nessuno di provare a vivere con un nome che non è il tuo, di provare la vergogna, il rimorso e la paura. Venderei l’anima al Diavolo se potessi tornare indietro e cancellare il male che ho fatto a tante persone, ma purtroppo la realtà non lo permette, avrei pagato per riavere la mia vita, il mio lavoro, gli amici e LEI e di non avere più la paura di essere giudicato quando mi presento «Ciao piacere sono Nando».
Nando
Comments 4
Quando si commette uno sbaglio nella vita arriva il momento in cui ci diciamo: basta, qual che è fatto è fatto, tira una riga su quella frase sbagliata e ricomincia a scrivere sotto…
Però non sempre è facile andare accapo, quando le conseguenze dei nostri errori non le paghiamo solo noi.
Spero che tu riesca a perdonarti e a usare la tua vergogna trasformandola in impegno per risalire dal fondo scuro in cui il tuo gesto ti ha fatto cadere. Hai trovato in carcere anche un supporto psicologico che guidi il tuo recupero?
Ciao Nando! Non ti conosco e tu non conosci me, ma, quando, con la mia classe sono venuta in carcere, ci hai preparato la pizza ed orgoglioso, prima che andassimo via, ci hai mostrato la cucina dove lavori. Mi sei stato simpatico e mi sei sembrato un po’ timido all’inizio, perché rimanevi in disparte appoggiato al muro. Verso la fine sei intervenuto, hai detto la tua, ci hai sorriso.
Mi ha colpito molto la tua sofferenza, leggere queste parole mi hanno fatta commuovere. Non posso lontanamente concepire l’inferno che ti regna dentro, ma ti auguro, con tutto il cuore, che tu possa perdonarti. Spero tu possa vivere, ora ed una volta uscito, esaltando ogni momento, godendoti la bellezza del poterti svegliare la mattina, respirare, fare colazione. Spero tu riesca a vedere la bellezza anche nelle più piccole cose e di vivere anche per lei, per la persona a cui hai fatto del male. Puoi riscattarti, puoi vivere con dignità e onore, secondo me, vivendo nell’amore. Solo con l’amore, di qualsiasi forma esso sia, la vita acquista senso.
Come ti ho già scritto, la tua sofferenza, il tuo dolore, che permea da ogni parola di questo scritto, mi hanno sconvolta. Non sei solo, ci sarà sempre qualcuno pronto a porgerti una mano, io credo questo. Magari sono troppo ottimista, ma me lo auguro davvero.
Penso spesso, da quando vi siamo venuti a trovare, a voi, ai vostri volti, a cosa state facendo, a come avete dormito e sopportato il freddo. Chissà cosa starai cucinando, chissà cosa starà facendo Davide oppure Tonino.
Siete tutti li, in carcere, in quel poco spazio che vi è concesso. Mi disturba questa cosa. Mi fa star male. È vero, ognuno di voi ha commesso un reato. Ed è giusto pagarne le conseguenze. Ma è anche giusto ricordarsi che siete persone. Con emozioni, rimpianti, sentimenti, paure, ansie.
Hai fatto qualcosa di terribile Nando, togliere la vita a qualcuno è per me inconcepibile. Ma non ci si può dimenticare che tu non sei solo quello che hai commesso. E che, nonostante tutto il dolore che hai causato, sono certa tu possa fare tanto bene.
Spero tu possa camminare a testa alta quando verrà il tuo momento di uscire.
Mando un abbraccio a te ed a tutti gli altri!
Ciao Nando, sono una ragazza che è venuta in carcere poche settimane fa.
Questa esperienza mi ha colpito molto, e quando tu hai detto ciò che avevi fatto sono rimasta con gli occhi spalancati.
Hai scritto delle parole forti e toccanti, da pelle d’oca… non si potrà mai perdonare il gesto che hai fatto, perché non si può ridare la vita indietro a qualcuno, e tu come giusto che sia stai scontando la tua pena.
Una volta uscito da li , sicuramente il Mondo esterno ti farà paura, ti sarai perso tantissime cose e il giudizio delle persone al giorno d’oggi conta molto perché hai sempre paura di essere visto in negativo visto che la gente spesso vede solo il brutto nelle persone; spero che tu possa ricominciare la tua vita, con persone che ti accettino per come sei ora e portandoti nel tuo bagaglio personale questa avventura perché sicuramente ti avrà aiutato a crescere.
Un saluto a te e a tutti gli altri del Prometeo, in particolare a Davide !
Piacere Nando, sono Stefano.
i tuoi sentimenti molto contrastanti mi hanno stupito e non ti nascondo la tua storia mi ha lasciato interdetto. Credo che tu sia sempre un ragazzo normale, e senza entrare in merito alla giustizia della pena, credo che il fatto di riflettere di un incidente tanto grave possa essere un grande spunto di crescita e per cui in qualche modo credo tu possa essere un uomo con dei punti di vista diversi da molti altri e in qualche modo più ricco di altre persone.
Nascondere ciò che è successo è impossibile e forse poco utile perchè traspare da ogni tua parola l’amarezza per quanto accaduto, ma guardare la vita negli occhi senza vergogna sarà la dura prova che se superata potrà ridarti un futuro ricco di gioia e di speranza; tanta è la gente “dentro e fuori” che non pensa che un errore per quanto grave possa ricaderti sulla testa in modo irreversibile, tanta la gente che tiferà per la tua normalità. Già, perchè è quando hai scritto che anche tu avevi una vita normale che mi hai fatto capire che allora forse forse avrebbe potuto succedere anche a me e sono sicuro che con questa tua empatia abbia conquistato anche i ragazzi delle scuole che ti hanno fatto visita e in qualche modo gli hai donato un po’della tua esperienza.
Ti saluto Nando e grazie!