Mercoledì, 26 aprile 2017, gli studenti del Liceo “Mazzarello” di Torino sono entrati in carcere presso la sezione del Polo Universitario e di Prometeo della Casa Circondariale “Lorusso-Cotugno”. La settimana precedente gli avevamo chiesto di compilare un questionario nel quale si domandava che cosa avrebbero voluto chiedere alle persone detenute.
E’ stata una mattinata ricca di dialoghi, confronti e momenti di ascolto. L’iniziale imbarazzo silenzioso si è piano piano sciolto quando Cristian ha raccontato la sua storia partendo proprio da una di quelle domande che gli studenti avevano scritto, Giulio ha raccontato la sua permanenza in carcere e Luca ha provato a descrivere la giornata all’interno del Polo Universitario e cosa gli manca del fuori. Il tema dell’importanza del fuori si è trasformato in un momento di scambio tra i pregiudizi che la società ha nei loro confronti, il tempo (il loro) che diventa una grande bolla mentre fuori tutto gira, si muove e va avanti e di quanto sia importante la relazione e la comunicazione con le persone all’esterno.
In Prometeo, complice l’arrivo di un giovane detenuto, si è parlato molto di reati, anche di quelli legati allo stato di tossicodipendenza, della “sostanza” che ti fa toccare il fondo. Enrico, coraggiosamente, ha parlato della malattia infettiva, di come si vive questa doppia condanna. Massimo ha invece sottolineato come ogni storia in carcere è una storia a sé, come i reati non siano legati esclusivamente a condizione di emarginazione o di povertà. Con Samir e Pablo, invece, si è affrontato invece il tema dell’immigrazione.
L’uscita dal carcere è stata silenziosa, di un silenzio privo dell’imbarazzo iniziale: piuttosto, un silenzio carico di emozioni e pensieri che l’indomani raccoglieremo in classe.
“Cosa chiederesti ad una persona detenuta?”: vi lasciamo con alcune delle domande degli studenti ai carcerati.