
Siamo noi che siamo dentro.
Siamo quelli che non vedi,
Siamo quelli che fan cose che non credi.
Morti dentro, noi restiamo in piedi.
Leggi fatte per chi ha soldi.
Leggi fatte da chi ha soldi.
Noi due cuori e una capanna, la mia madonna
si chiama “Susanna”.
Niente leggi né prigioni, niente religioni.
Un’azione una scelta, la libertà è questa!
Noi una coscienza grande come il mare e lo stato ci regala la custodia cautelare
Noi mai servi né padroni, difendiamo sempre i buoni.
Imbronciati per amore ma mai schiavi del Terrore
Davide F. 64
Comments 2
Ciao Davide,
sono una persone a cui piace scrivere canzoni. Ho letto il tuo testo e ci sono due versi che mi colpiscono molto:
“Un’azione una scelta, la libertà è questa!” e
“Imbronciati per amore ma mai schiavi del Terrore”
in particolare la prima, sarei molto curioso di sapere cosa significa per te, a cosa pensavi quando la stavi scrivendo. Sembra scritta di getto, però sembra anche nascondere altri pensieri dietro: perché la libertà è solo una azione? Io pensavo fossero molte, e molte scelte anche.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, qual è la storia dietro questo verso.
Grazie, a presto – e in bocca al lupo per tutto.
Francesco
una canzone scritta di getto, istintiva come l’azione che ci richiama alla libertà, quella libertà spesso negata, non solo dalla limitazione della stessa, ma anche dai compromessi, dalla schiavitù che ci fa camminare a capo chino ed accettare una realtà nella quale, ci fa terrore nel guardarla in faccia ed avere il coraggio di trasformarla, di cambiarla. Davide, ancora una volta, ci insegna e per lo meno ci parla, nonostante le sue condizioni, delle scelte coraggiose, che sanno di consapevolezza e responsabilità, pur pagandone un prezzo in termini affettivi delle persone più care ( a volte, gli stessi affetti possono essere un ricatto, una schiavitù), l’allontanamento è dolore, ma si preferisce il distacco piuttosto alla resa dello schiavo, del terrore ( ecco perchè ” Imbronciati per amore ma mai schiavi del terrore ” ). Davide è come il “Suonatore Jones ” di De Andrè