Luca, detenuto presso Prometeo nel carcere di Torino, condivide i suoi pensieri in un linguaggio molto personale e intenso

Non c’è neve che imbianchi felicità

[siteorigin_widget class=”SiteOrigin_Widget_Image_Widget”][/siteorigin_widget]

Non c’è neve che imbianchi felicità la distanza che non è più sorpresa, una novità
e poi quante volte son fuggito da te, certe volte per paura altre volte per futilità,
stupidaggini o necessità.
Non capisco quando è che pretendo e non comprendo quando è che pretendi,
cosa cerco e cosa cerchi,
invalidante questa oppressione, queste mura, questa stupida sensazione.
La quantistica carceraria, dove il tempo non scorre, dove anche in un cortile manca l’aria, banale forse ma di certo onesto poter esprimere lo schifo, il disagio di questo contesto.
Non c’è musica che soddisfi,
un requiem dolce che rallegra giornate di neve, detesto lo scherzare dentro questo contesto, non c’è un cazzo da ridere, niente di cui vantarsi, tutti a chinarsi alla prima sottana, tutti convinti e a inginocchiarsi senza capire la differenza tra donna e puttana.
Non sono triste per la neve e la sua malinconia, per le sbarre e il tintinnar delle chiavi, solo mi disgusta la gente che mi circonda, che crede di essere meglio ma poi è una vergogna, violenti senza saper coniugare un congiuntivo.
Buoni ad additare senza mai porsi un interrogativo.
Non so ancora quanto amore ho da dare,
non so ancor cosa posso fare,
dove andare e cosa cercare,
non so ancora quanta neve possa cadere,
ciò che so è che lei mi ha annientato e questo:
non lo posso proprio accettare.

Luca

Comments 2

  1. Luca,
    Vorrei dedicarti una poesia di Umberto Saba, intitolata “Amai”, poiché penso che ciascuno di noi debba avere l’occasione di amare e di amarsi.
    <>

    Questa poesia, secondo me, vuole esprimere onestamente la verità profonda delle cose, in particolare quella della psiche umana.

  2. Amai trite parole che non uno osava. M’incantò la rima fiore amore, la più antica difficile del mondo. Amai la verità che giace al fondo, quasi un sogno obliato, che il dolore riscopre amica.
    Con paura il cuore le si accosta, che più non l’abbandona.
    Amo te che mi ascolti e la mia buona carta lasciata al fine del mio gioco.

    U.Saba, cit.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *