“Vi racconto una storia… il carcere e la circoscizione VI di Torino”

Vi racconto una storia... il carcere e la circoscizione VI di Torino

Pubblichiamo lo scritto di una nostra attivista che ci racconta il lavoro che si svolge con la circoscrizione VI di Torino da diversi anni

 

Quando la Circoscrizione 6 di Torino ci chiese di partecipare al progetto della Legalità fummo entusiasti della proposta. Chiedemmo l’età dei ragazzi per poter strutturare al meglio il corso che avremmo svolto in 3 incontri. Ci dissero: “il consiglio dei ragazzi è composto da bambini e da adolescenti, hanno tra i 9 e 13 anni“. Il primo pensiero fu: “e ora come spieghiamo questo tema così delicato ma al tempo stesso così complesso a chi forse non ha mai sentito parlare di carcere?” Forse un po’ incoscientemente pensavamo che la loro fosse l’età della leggerezza, dei cartoni animati, dei giorni di scuola, dei videogiochi e delle partite di pallone. Sì, lo pensavamo; e ora, a laboratorio concluso, sappiamo che è così. Tuttavia, abbiamo anche imparato che dietro ad ogni bambino e pre-adolescente c’è un mondo fatto di curiosità, di perché, di riflessioni e di pensieri. Il carcere, benchè mondo lontano e poco conosciuto, fa parte di tutti noi in maniera diretta ed indiretta.

 

  • C’è Paolo il cui vicino di casa è stato ‘dentro’
  • Federico il cui padre presta servizio come guardia penitenziaria alle Vallette
  • Silvia che non sapeva che anche i minorenni potessero essere essere detenuti presso un’istituto penale minorile
  • Francesca che pensava che in fondo in carcere si sta bene perché ci si riposa e non si fa nulla;
  • Alessio che credeva che il reato di omicidio fosse perpetrato da quelli che “dottoressa, sono quelli pazzi, usciti di testa”
  • e infine Alice che chiede ma il carcere è utile?”.

 

E così, abbiamo deciso di trasmettere loro una sana informazione, di raccontare l’istituzione detentiva nella realtà e lo abbiamo fatto scegliendo un linguaggio comune, semplice. Un linguaggio concreto fatto di parole, di immagini e di video. Ci siamo sentiti responsabili (ancora di più, considerando la loro tenera età) nel trasmettere la realtà detentiva in maniera oggettiva e delicata, senza alterarla e nemmeno trasformarla in una favola.

 

Il carcere non è una fiaba e le persone detenute non sono orchi, almeno non tutti. Il carcere è una storia, una triste storia ma condividerla con dei ragazzi, riflettere con loro e dialogare attraverso emozioni e pensieri ci può portare lontano. Chissà, un giorno il carcere sarà diverso perché utile, le persone detenute potranno essere più consapevoli dei reati commessi perché di fronte a loro ci saranno adulti capaci di comunicare e di accettare che il diverso, il brutto, l’impensabile appartiene a ognuno di noi, adulti capaci di giudicare dopo aver conosciuto, adulti in grado di costruire alternative, di tradurre mancanze e assenze, di scegliere la strada più “figa” perché più difficile – e infine, di rendere questa storia un po’ meno triste.

 

Ringraziamo la Circoscrizione VI di Torino per l’opportunità data e speriamo in future e altre collaborazioni!